L'altare bilingue

Immigrati orientali e religioni nella Roma imperiale

pubblicazione_71

Luogo: Bologna

Anno: 2014

Pagine: 56

ISBN: 978-88-10-55818-8

Tra il II secolo a.C. e l’inizio dell’Impero la popolazione emigrata a Roma proveniva, per lo più, dalla parte orientale del Mediterraneo conquistata dalle legioni romane e anche le divinità straniere avevano la medesima origine. La natura aperta e politeistica del sistema religioso consentiva nuovi culti, che venivano «naturalizzati» in modo completo quando lo Stato decideva di aggiungerli al calendario pubblico, eventualmente conservando il rituale originario.
Anche se la società romana dell’Impero classico era aperta e inclusiva, una xenofobia latente colpiva, in particolare, gli orientali per il loro presunto esotismo variopinto ed eccessivo; la tradizione letteraria latina, non senza forzature, si compiaceva di descrivere le loro cerimonie, caratterizzate dall’suo di lingue barbare e di musiche stordenti, celebrate da sacerdoti abbigliati con vesti eccentriche e dai costumi depravati.

Nicole Belayche insegna Religioni di Roma e del mondo romano presso l’École Pratique des Hautes Études di Parigi, dove è directeur d’études della sezione di Scienze religiose e vice direttore del Centro di ricerca AnHiMA. Nelle sue ricerche si è concentrata sulla religiosità pagana del periodo imperiale e tardo imperiale in Asia Minore e nel Vicino Oriente, ricostruendo i rapporti tra le comunità pagane, ebraiche e cristiane. Tra i suoi volumi: Iudaea-Palaestina. The Pagan Cults in Roman Palestine (Mohr Siebeck 2001); ha inoltre curato: Les communautés religieuses dans le monde gréco-romain (Brepols 2003) e L’oiseau et le poisson. Cohabitations religieuses dans les mondes grec et romain (PUPS 2011).

Collana

Indice

- Tavola delle abbreviazioni
- Una città cosmopolita per uomini e dèi
- Modalità d'integrazione degli immigrati
- Scelte linguistiche e identità religiose
- Immigrazioni riuscite
- Appendice. Roma antica

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