Vivere con i miti. L'iconografia dei sarcofagi romani


Nonostante l’apparente specificità della tematica affrontata e l’imponente apparato iconografico, provvisto di fotografie inedite appositamente realizzate per questa pubblicazione, sembrino a prima vista destinare l’opera a lettori esperti e conoscitori della materia, questo libro si rivolge espressamente ai non-specialisti, come dimostra la scelta di includervi anche «una parte documentaria dedicata a una scelta di sarcofagi, dove i miti vengono raccontati in quanti tali e dove viene analizzato il repertorio di scene destinate espressamente alla scultura funeraria». Scopo dichiarato degli autori è «lasciar parlare le immagini stesse», ovvero non limitarsi a un’indagine iconografica dei rilievi funerari, ma aggiungere alla «considerazione storico-artistica» la ricostruzione e la definizione dell’«orizzonte associativo dell’osservatore di quell’epoca nella concreta situazione del sepolcro». A tal fine è necessario studiare le iscrizioni sepolcrali, la poesia e la retorica funebri per acquisire una conoscenza delle tradizioni mitiche e della topica funeraria che consentano l’interpretazione del processo selettivo a cui gli scultori sottoponevano i miti, scegliendo di rappresentarne solo determinati episodi e dando così rilievo ad alcuni eventi, alcuni personaggi o alcuni aspetti dei personaggi piuttosto che ad altri. Comprendere le strategie rappresentative degli scultori e la loro lettura dei miti significa comprendere il messaggio che era loro intenzione comunicare e dunque l’effetto che le loro opere potevano avere sugli osservatori, le associazioni mentali che potevano provocare e gli stati d’animo che potevano suscitare. Il valore socio-culturale dei sarcofagi secondo Zanker ed Ewald è legato alla funzione allegorica delle scene mitologiche che vi sono scolpite poiché i miti raffigurati rispondono a quesiti esistenziali, danno esempi di condotta, trasmettono determinati valori sociali, esprimono la mentalità romana, sono indici di mutamenti culturali e costituiscono essenziali strumenti di orientamento: sono «storie significative i cui protagonisti potevano ancora svolgere una funzione esemplare e fornire chiarimenti autorevoli sull’ordine del mondo». Tramite la scelta mirata degli episodi mitici da rappresentare, gli adattamenti di questi alle storie personali dei defunti, la loro contestualizzazione in ambito funerario e addirittura l’identificazione dei morti e dei vivi con le figure mitiche, realizzata grazie a ritratti più o meno realistici dei morti e dei loro cari e acconciature alla moda applicate a dèi ed eroi, i rilievi sui sarcofagi instauravano un vero e proprio «dialogo di parole e immagini tra i vivi e i morti» ed esemplificano magistralmente l’onnipresenza dei miti nella vita degli antichi romani.  

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2008
Recensito da
Anno recensione 2008
ISBN 9788833918518
Comune Torino
Pagine 387
Editore