Il Sofista da Platone

mise en espace da 'Gorgia', 'Protagora' e 'Sofista' di Platone

  • da venerdì 30 Novembre 2012 a sabato 01 Dicembre 2012 - 21.00
Centro Culturale

Video integrale

domenica 2 dicembre 2012, ore 16.00
a cura di Claudio Longhi
testi scelti da Carlo Altini
con Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Simone Tangolo
e con Olimpia Greco, fisarmonica
assistente alla regia Giacomo Pedini

Continua il lungo viaggio della Fondazione Collegio San Carlo e di Emilia Romagna Teatro Fondazione attraverso gli affascinanti territori di confine tra teatro e filosofia e tocca, in questa tappa, l’accidentato terreno della sofistica – “landa desolata” in cui si incontrano, si rincorrono, si intrecciano e si perdono concetti chiave del nostro vivere-in-società di europei come quelli di sapienza, verità, conoscenza, opinione, opportunismo, etica, comunità e politica… e ancora: fatale crocevia in cui la filosofia stessa è chiamata a interrogarsi su di sé, dialogando con la propria negazione, o forse meglio il proprio doppio, il proprio pervertimento, il proprio travestimento, la teatrale “recita” di se stessa insomma… Cosa accade sulla scena del mondo – sembra chiedersi inquieto Platone tra Protagora, Gorgia e Sofista – quando la filosofia si tradisce contraffacendosi in caricatura?
«Travestimento», «recita», «scena», «caricatura»…: scorrendo con più attenzione questi termini non può non sorgere un dubbio: la sofistica è un problema puramente filosofico, o riguarda da vicino anche il teatro? La recitazione, in effetti, non è forse esercizio di eloquenza dell’attore? E in questo suo “gioco” di convincimento, che rapporto crea il commediante – professionista della mistificazione – tra finzione e verità? Vestendo la maschera del suo personaggio, l’interprete si mette a nudo o si camuffa? E quale è il suo scopo? Chi recita, insomma, è filosofo o sofista? Nel DNA del teatrante è a ben vedere tatuata una tara dialettica che viene di lontano: pur essendo stimato ministro del vivere civile, l’attore della Grecia antica non si chiama forse hypokrites?
Più di duemila anni ci separano dalle riflessioni di Platone: il suo mondo per noi è ormai perduto, ma guardare quel mondo lontano ci aiuta forse a gettare luce in noi, qui ed ora… Che fine ha fatto oggi il sofista? Nel grande luna park della società dello spettacolo, dove cercare il sapiente travestito che mima la sapienza? Un maestro di teatro di qualche anno fa, compagno di tante battaglie dalla voce ferma e dallo sguardo penetrante, sembra bisbigliarci una risposta: TUI: Tellekt-Ual-In… Ma certo: è chiaro! Costeggiamo le montagne russe dei mercati, superiamo il castello degli orrori della politica: eccolo là: il mostruoso labirinto di specchi del talk show televisivo. Venghino, signori, venghino: offronsi opinionisti ed intellettuali! Merce fresca e a buon mercato! Venghino, signori, venghino! Pillole di saggezza sulla crisi! Guida alla sopravvivenza dell’UE! Pozioni contro i commissariamenti! Parlamenti e commissioni, governi ed elezioni: Bruxelles, Atene, Roma, Madrid, Berlino, Parigi, Londra! Qui sappiamo tutto! Ce n’è per tutti i gusti! Venghino, signori, venghino!

Claudio Longhi
Prima della filosofia, e successivamente accanto alla filosofia, esiste la vita sociale e politica, all’interno della quale gioca un ruolo di primo piano la tradizione, con i suoi ‘costumi’. La filosofia nasce però come ricerca dei princìpi di tutte le cose, cioè tanto delle loro origini quanto dei loro criteri, dunque come spiegazione alternativa alle narrazioni tradizionali: la nascita della filosofia, con l’elaborazione della distinzione tra conoscenza e opinione, equivale alla nascita di un principio critico nei confronti della tradizione. Dal punto di vista della tradizione, la risposta ai problemi relativi ai princìpi di tutte le cose è data ancor prima del loro sorgere, ed è data dall’autorità morale del modo di vita della comunità. La filosofia, invece, deve il proprio carattere all’intransigente indifferenza verso tale autorità: il filosofo – nemmeno quella particolare specie di filosofo che si realizza nella figura del sofista – non si identifica con il cittadino. Per Platone la sofistica è una particolare forma di assenza della filosofia, o meglio un particolare uso della filosofia per scopi non filosofici da parte di uomini che sono consapevoli della superiorità della filosofia: ciò che caratterizza il sofista è lo scopo per il quale egli usa la sua capacità di ‘distruggere’ e ‘costruire’ attraverso le parole. Per il sofista la verità non è un problema e anzi la sapienza in senso stretto è impossibile: infatti il sofista si cura della sapienza non per amore di essa, ma per l’onore che da essa, o dalla sua apparenza, deriva. È evidente che, in questo, tutti i cittadini sono sofisti, almeno nelle loro intenzioni. Tuttavia, il sofista non è identico al cittadino: il dubbio che il sofista promuove in linea di principio nei confronti del senso comune lo rende sospetto agli occhi del cittadino, che da questo punto di vista identifica il sofista con il filosofo. Mentre da un lato il sofista è l’antagonista del filosofo, da un altro lato è il cittadino a essere l’antagonista del filosofo, che da questo punto di vista può essere ‘amico’ del sofista, malgrado non si debba dimenticare che l’abile uso delle parole non equivale alla conoscenza delle cose. Secondo Platone esistono infatti almeno due errori formidabili, diametralmente opposti alla filosofia, e l’uno all’altro reciprocamente: la sofistica e l’ignoranza del volgo. La reciproca opposizione di questi due errori mette il filosofo nelle condizioni, anzi lo obbliga, a combattere l’uno per mezzo dell’altro e viceversa: contro il disprezzo dei sofisti nei confronti del senso comune, il filosofo si appella alla verità divinata dal senso comune; contro la soddisfazione popolare per il senso comune, il filosofo utilizza il dubbio dei sofisti nei confronti del senso comune.
Carlo Altini

Programma

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Per prenotazioni (fino a esaurimento posti)
Fondazione Collegio San Carlo
tel. 059.421240
dal lunedì al venerdì, ore 10-13; 15-18
cc@fondazionesancarlo.it

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