Uomini e suoni

Prospettive antropologiche nella ricerca musicale


All”evoluzione degli studi sull” “uomo musicale” nei paesi di lingua inglese è dedicato questo volume che raccoglie i contributi di tredici studiosi e di oltre quattro decenni di ricerca. Dagli articoli si evince come l”etnomusicologia, una dei più giovani rami della musicologia, sempre più scambi notizie e metodologie di lavoro con altri settori. Basterà citare “L”antropologia e le arti”, di Alan P. Merriam e “Contesto, epistemica e valore: riconsiderazione di un modello concettuale di performance” di James Porter. Tra gli ultimi esiti l”attenzione ai repertori femminili (“Biologia e cultura: musica, genere, potere e ambiguità” di Marcia Herndon) e una certa crisi del concetto di autorità etnografica. Quale dev”essere oggi il rapporto self-other, quale il ruolo dell”etnomusicologo? Sono interrogativi che ispirano i lavori di Thomas Turino (“Struttura, contesto e strategia nell”etnografia musicale”) e di Philip V. Bohlman (“Rappresentazione e critica culturale nella storia dell”etnomusicologia”). L”antologia si conclude con un lavoro di Bruno Nettl, uno dei massimi studiosi americani. Il suo “Nel cuore dell”America: esercizi di etnografia musicale” si ricollega allo scarso filone degli studi di carattere antropologico rivolti al mondo della musica d”arte occidentale. Con velata ironia Nettl applica i metodi dell”antropologia all”analisi del mondo che ruota intorno al Music Building di una grande università americana. Il volume così, dopo un”escursione nel “fare” di popoli lontani torna all”Occidente. Ma, come scrive la curatrice del volume, «questa è la storia della stessa antropologia della musica: nata dal bisogno di osservare l” “altro” per stabilire dei confronti con il “sé” e ritrovare gli universali del comportamento musicale (…); sviluppatasi come indagine del suono inteso come espressione integrata in un modo di organizzare la vita sociale specifico delle singole culture; intesa più tardi come “antropologia musicale”, ovvero ricerca sui modi in cui “la musica è parte della stessa costruzione e interpretazione dei rapporti e dei processi sociali e concettuali (Seeger 1987): e approdata infine alla riflessività, all”indagine sulla sua stessa natura (…) e insieme alla considerazione della vita musicale dell”occidente come contesto di una produzione sonora che viene indagata oggi non solo come oggetto, bensì come processo attraverso cui si costituiscono prodotti, ma anche valori, idee, prassi performative, modelli di interazione sociale, esperienze individuali e modi di rappresentazione di sé e degli altri fenomeni la cui natura e le cui dinamiche debbono essere comprese per ottenere una visione meno parziale della “nostra” musica».

Dati aggiuntivi

A cura di
Anno pubblicazione 1995
Recensito da
Anno recensione 1996
Comune Bologna
Pagine 413
Editore