Sensous geography body, sense and place


Paul Rodaway, Lecturer in Geografia Umana all”Edge Hill College del Lancashire, definisce il senso di una geografia sensoriale a partire dall”imprescindibilità dell”analisi della percezione, in quanto partecipe alla costituzione dello spazio e alla definizione dei luoghi. Ciò comporta il rovesciamento della concezione meramente passiva della percezione, implicita nel modello meccanicistico stimolo-percezione. Da un lato, questo modello è posto in discussione dalla considerazione che lo spazio attraversato dallo stimolo non è mai vuoto, ma anzi l”ambiente partecipa alla strutturazione del segnale che sarà percepito. Esplicito, in questo senso, il riferimento di Paul Rodaway all”ecological geography di J. Gibson (The Senses Cosidered as Perceptual Systems, London, George Allen & Unwin, 1968). D”altra parte, l”interferenza dell”ambiente viene immediatamente riconosciuta, rivelando una attività del sistema percettivo che concorre alla strutturazione del mondo percepito e del rapporto che l”individuo intrattiene con questo mondo. Tuttavia, sarebbe riduttiva una interpretazione che prescindesse dall”importanza della mediazione culturale nella ridefinizione della sensibilità. Passando in rassegna i quattro sistemi interessati nella definizione dell’esperienza geografica – eptico, visivo, olfattivo e auditivo – Rodaway pone la propria attenzione sul processo di addomesticamento dei panorami percettivi che, soprattutto per quanto riguarda la vita quotidiana in ambiente urbano nell”Occidente contemporaneo, ha ormai eliso la possibilità di una definizione naturalistica del rapporto sensoriale tra gli individui e tra gli individui e il mondo. Ne sono un esempio particolarmente significativo i themescapes (parchi di divertimento, mall, ecc.) nei quali nulla è lasciato al caso e ogni stimolo è riprodotto in funzione del risultato finale che si intende ottenere. Le pratiche di deodorizzazzione e profumazione degli ambienti e delle persone, la riproduzione e diffusione di musica nei luoghi pubblici e nel privato, la ricostruzione di architetture ispirate a temi storici o della finzione, sono soltanto alcuni tra gli infiniti processi che escludono l”ipotesi di un”atrofizzazione dei sensi, in particolare dell”olfatto, evidenziando come sia invece presente una profonda selezione degli stimoli ai quali siamo abituati a porre attenzione. Nei themescapes, come d”altra parte nel cinema e nelle TV-series, diviene evidente una archetipizzazione dei luoghi riprodotti in grado di renderli più reali della realtà stessa, fenomeno già definito da Baudrillard come iper-realtà.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1994
Recensito da
Anno recensione 1997
Comune London and New York
Pagine 198
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