Chora Park

Venerdì 23 novembre alle 19 sarà presentato il catalogo dell'installazione in Sala dei Cardinali


È esposta nella Sala dei Cardinali della Fondazione San Carlo fino al 10 dicembre l’installazione site specific Chora Park di Marina Gasparini.

L’opera è visitabile da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19. Venerdì 23 novembre alle 19 è inoltre in programma la presentazione del catalogo, aperta al pubblico, con gli interventi dell’artista, di Antonella Battilani, curatrice del progetto, e di Giuliano Albarani, presidente della Fondazione Collegio San Carlo.

L’installazione propone una riflessione sul concetto di ambiente realizzata attraverso una rielaborazione della dicotomia microcosmo/macrocosmo e rientra nell’ambito della programmazione del ciclo ‘Ambiente. Tra natura, storia e cultura’, sviluppata dal Centro Culturale.

“Il lavoro di Marina Gasparini insegna a ricollocare la bellezza nello spazio, in quel termine ambiguo che i greci chiamavano chora, che è il luogo – il luogo incerto – in cui si inscrive la polis, la città. Ambiente in cui si fondono, come nel sangue, attraverso fili che sembrano sangue, microcosmo e macrocosmo. Il senso, la bellezza, l’arte, può essere nei cieli, come “idea” non sensibile, ma può anche essere idea “estetica”, che si frantuma nelle cose, nel nostro stesso corpo – tra Copernico e Vesalio… l’installazione insegna che l’arte, per usare un’espressione di Pavel Florenskij, esige una policentricità della rappresentazione: l’arte non è una idea lontana, ma un modo per meglio osservare, descrivere, riprodurre la qualità degli eventi del mondo, la chora che contiene la polis che abitiamo” (dal saggio critico di Elio Franzini, professore di Estetica e Rettore dell’Università di Milano, nel catalogo dell’installazione).

Scarica l’invito

—————————————

Con Chora Park Marina Gasparini estende la sua poetica del filo e del ricamo all’ambiente e ai fili luminosi e metallici. L’artista sceglie di soffermarsi sul patrimonio iconologico che caratterizza un preciso momento storico: quando due testi scientifici mirabilmente illustrati (il De corporis humani fabrica di Vesalio e il De revolutionibus orbium coelestium di Copernico), entrambi del 1543, inaugurano la moderna separazione tra microcosmo e macrocosmo e la “destrutturazione” del corpo umano come pratica del sapere anatomico. Dalle tavole del Vesalio e dai primi diagrammi cosmologici di stampo eliocentrico, nascono rispettivamente le tre sculture tessili ispirate al sistema sanguigno e la collana metallica composta dalle orbite degli astri inanellate tra loro. I colori scelti per l’installazione echeggiano il rosso degli edifici del Parc de la Villette di Parigi, le cui folies si associano al progetto Chora L Works, ovvero il modello di un complesso confronto tra cultura, filosofia e architettura intesa come de/limitazione dello spazio.

Scopri di più su Marina Gasparini

Torna all'archivio delle notizie

Pubblicata da: Centro Culturale il 16-11-2018