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Culti religiosi e legami sociali nella Grecia antica

Un nuovo e-book frutto dell’accordo tra Fondazione Collegio San Carlo e Marietti 1820


Nella Grecia antica, religione, società e politica erano sfere strettamente legate tra loro, che si influenzavano a vicenda in modo rilevante. I riti legati ai culti religiosi erano, infatti, uno degli strumenti attraverso i quali si regolavano i rapporti di potere tra i diversi membri della comunità, fin dall’età giovanile. Claude Calame – directeur d’études all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi – prende in esame questi aspetti nell’e-book della collana “iRèfoli” intitolato Le adolescenti di Sparta. L’amore greco per le ragazze.

Il volume costituisce un ulteriore tassello della convenzione editoriale tra la Fondazione Collegio San Carlo e la casa editrice Marietti 1820.

Vi proponiamo in anteprima un estratto dell’e-book. 

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In campo musicale, la cadenza della voce, quando assume una forma poetica, rinvia a un ritmo coreografico grazie alla misura e alla melodia dell’emissione vocale. Destinato a una performance musicale in un contesto pubblico e rituale, il poema greco sovente si presenta, dal punto di vista enunciativo, come un atto di canto: i coreuti (maschi o femmine) descrivono l’azione musicale nella quale sono impegnati. Allo stesso tempo vocale, musicale e corporale, e contraddistinta da un ritmo metrico che rimanda a una coreografia, la pratica poetica greca può dunque essere sottoposta ad un approccio etnopoetico. Dalla recitazione dei poemi omerici alla rappresentazione musicale e ritualizzata della tragedia, passando per le differenti forme del melos e del canto cultuale, la performance poetica ellenica implica una “ritmicizzazione” rituale e collettiva. Il ritmo del poema cantato e danzato, allo stesso tempo organico e mentale, costruisce e mantiene presso i membri della comunità, grazie alla pratica musicale e rituale, un’identità culturale e sociale; un’identità assunta collettivamente e incarnata individualmente; un’identità che emerge da un processo di antropopoiesi, ovvero un processo di costruzione culturale dell’umano.

Questa identità sostanzialmente culturale e sociale è attraversata da ritmi che si esprimono nella pratica rituale e poetica a più livelli antropopoietici. Ai ritmi che attraversano la performance cantata e danzata nei suoi diversi livelli di manifestazione (cadenza vocale, ritmo della melodia musicale, ritmo metrico corrispondente a una coreografia e a una gestualità, ritmo strofico nell’organizzazione del contenuto) si aggiunge il ritmo del calendario annuale delle celebrazioni cultuali di cui queste performance musicali ritmate sono una componente essenziale. Nel caso dei gruppi corali di fanciulle spartane, queste performance poetiche corrispondono ai rituali che segnano i momenti iniziatici che, con la propria cadenza, conducono dall’infanzia alla maturità dell’adulto: ritmi metrici e coreografici di ordine musicale, ritmi poetici ricorrenti, ritmi ciclici del calendario, ma nell’ambito di un processo antropopoietico dinamico che comporta, in quanto tale, il cambiamento del ritmo.

(da C. Calame, Le adolescenti di Sparta. L’amore greco per le ragazze, Bologna, Marietti 1820, 2020)

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Pubblicata da: Fondazione il 06-11-2020