Toni Servillo

Attore


campano di origine, fonda non ancora ventenne il Teatro Studio di Caserta e si dedica negli anni Settanta alla sperimentazione, rivelandosi ben presto regista ed interprete estremamente poliedrico, capace di passare dall’innovazione scenica a Eduardo, per spingersi fino a Molière, Pirandello e De Amicis. Tra i fondatori dei Teatri Uniti, dal 1999 inizia a curare regie di teatro musicale per importanti enti lirici, come Le nozze di Figaro di Mozart per la Fenice di Venezia, Arianna a Naxos di Strauss per i teatri comunali di Ferrara e Modena e il Teatro Nacional di Lisbona, Il marito disperato di Cimarosa per il teatro San Carlo di Napoli. Poche le partecipazioni sul grande schermo, ma tutte d’autore. Fin dall’esordio, nel 1992, in Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, regista col quale girerà, l’anno dopo, Rasoi. E dopo ancora, uno degli episodi dei Vesuviani e Teatro di guerra. Con Antonio Capuano interpreta Luna Rossa e con Paolo Sorrentino L’uomo in più e Le conseguenze dell’amore, unico film italiano a partecipare in concorso all’ultimo Festival di Cannes.