Diritto e secolarizzazione

Dallo Stato moderno all'Europa unita


Il volume raccoglie alcuni dei risultati più stimolanti di una riflessione che, da quattro decenni, collega diritto, storia, filosofia e politica, con uno sguardo attento sull'evoluzione sociale e culturale del continente europeo. Tra gli argomenti al centro dell'analisi troviamo la crisi della rappresentazione politica e dello Stato costituzionale non soltanto in termini di sfondamento dei confini, ma anche di implosione interna; il rapporto tra costituzione e politicità e quello dell'unità politica, che deve essere riprodotta continuamente attraverso un processo di interpretazione pacificante; la questione del rapporto tra Stato e religione; una ridefinizione del concetto di nazione. Di particolare interesse è la preoccupazione per l'insidia portata alla democrazia e alla statalità dalla globalizzazione, dall'europeizzazione e dall'individualizzazione, che provocano da un lato la perdita dell'unità tra spazio statale, spazio economico regolato e spazio sociale, dall'altro la progressiva esenzione dei singoli da coinvolgimenti di natura socioeconomica e spirituale. Al fine di conservare le condizioni indispensabili per la democrazia e la statalità, si pone l'obbligo di rafforzare l'integrazione, per contrastare l'isolamento, consolidando molteplici contesti di raggruppamento e comunità socioculturali, creando una mediazione tra i dissensi normativi che si diffondono nella società, senza però trascurare la dimensione politica. Diventa inoltre necessaria una convinta formazione delle coscienze iniziata dalla politica e sostenuta dallo Stato. Il processo di modernizzazione porta a una molteplicità di liberalizzazioni che rendono importante la ricerca di una nuova statalità, perché le istituzioni sociali e pre-politiche (famiglie, vicinato, associazioni) perdono la loro capacità di sostegno e integrazione. Grande attenzione viene poi dedicata da Böckenförde alla questione della separazione tra Stato e società, che non significa abolizione del principio democratico, bensì limitazione  dello stesso al fine di preservare la libertà individuale e sociale. Alla libertà politica di cooperazione e partecipazione di tutti alle decisioni del potere statale viene ad aggiungersi la libertà civica dei singoli e della società di fronte a determinati interventi del potere statale in generale. L'importanza del mantenimento della distinzione tra Stato e società anche nello Stato democratico risiede non soltanto nella limitazione del potere statale di decisione, ma si manifesta anche rispetto alle forme organizzative della creazione della volontà politica: nel caso si rinunci a tale distinzione, conclude l'autore, viene meno ogni differenziazione dei compiti statali da quelli pubblici.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2007
Recensito da
Anno recensione 2007
ISBN 9788842079200
Comune Roma-Bari
Pagine XVI + 230
Editore