Dostoevskij

La passione per Cristo


“Il mio intento è assai modesto, ma è ugualmente assai importante, anzi necessario per me: è l”assolvimento di un debito. Io debbo molto a Dostoevskij e per onestà, oltre che per gratitudine, io dovevo scrivere”. Nella dichiarazione d”intenti con cui inaugura il suo nuovo libro, c”è tutta la novità della prospettiva di lettura offerta da Barsotti, teologo pisano grande esperto di spiritualità, saggista e letterato in proprio, tra i primi in Italia a divulgare la straordinaria ricchezza del pensiero religioso russo. Non si tratta, infatti, di un testo di vera e propria critica letteraria, ma piuttosto di un atto d”amore nei confronti dell”autore di Umiliati e offesi e dei suoi principali romanzi visti come testimonianze di un microcosmo spirituale ricco e intenso, pur se frastagliato e tormentato e, appunto per questo, probabilmente più coinvolgente e fascinoso di tanti altri. Dopo una sintetica presentazione della biografia di Dostoevskij e delle sue tematiche predilette, l”autore analizza con buona finezza esegetica i protagonisti dei cinque capolavori (da Delitto e castigo a I fratelli Karamazov, passando per L”idiota, I demoni e L”adolescente), con l”obiettivo di mostrare come essi siano anche figure emblematiche dell”autentico dramma della storia umana, lo scontro fra Cristo e il Maligno; una terza parte è dedicata ad approfondire alcuni fra i grandi filoni che da essi emergono ﷓ dalla Madre Russia alla religione dell”uomo, dalla questione della santità al rapporto fra moralità e pietà religiosa, mentre la sezione conclusiva espone i contenuti, le luci e le ombre della sua teologia. “Dostoevskij è uno scrittore religioso ﷓ ammette Barsotti ﷓ forse il più grande scrittore religioso degli ultimi secoli. Gli si può riconoscere un certo carisma profetico, indipendentemente da una sua santità personale”. E non appare un caso, pertanto, se nelle vicende drammatiche del principe Myskin, della famiglia Karamazov e dei numerosi rivoluzionari che attraversano le pagine dostoevskijane, il filo rosso costante resta, da una parte, l’esistenza o meno di Dio, e dall”altra, la presenza salvifica di Cristo. La lettura di alcuni passi del Vangelo di Giovanni, anzi, costituisce la chiave più convincente per l”interpretazione di Delitto e castigo e degli stessi Fratelli Karamazov: non in quanto il Vangelo suggerisce una morale, come sarebbe avvenuto per Tolstoj, ma nel fatto che la vita dell”umanità continua e fa presente la persona stessa di Cristo nel suo resuscitare i morti e partecipare al banchetto dell”amore. Come il romanziere moscovita aveva confidato ai suoi Diari segreti “Tutto il problema sta qui: se anche oggi noi possiamo credere che Gesù è il Figlio di Dio”: e Barsotti, visibilmente, non può che concordare con lui.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
  • Brunetto Salvarani

    Professore di Missiologia e Teologia del dialogo - Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, Bologna

Anno recensione 1996
Comune Padova
Pagine 246
Editore