Eros/Ethos


I concetti di eros e ethos che danno vita all’attenta analisi compiuta da Givone hanno un’origine comune, da cui però si dipartono, costringendo così a pensare la loro unità in maniera conflittuale e contraddittoria. La guerra senza fine che è invece scoppiata tra eros ed ethos sarebbe stata originata dal cristianesimo, secondo un’opinione che si è consolidata nei secoli (e che vedrebbe il primato dello spirito sulla materia, dell’etica della rinuncia e della mortificazione) che però non soddisfa l’autore. Egli coinvolge nel suo studio la letteratura e la filosofia occidentale, per concludere che i due concetti non sono pensabili separatamente. Eros ed ethos sono concetti che rimandano al problema dell’origine. Infatti eros è uno spazio in cui il vivente è affrancato dal dominio del Leviatano, con un evento che è insieme generazione e manifestazione della vita: grazie ad eros, alla perdita di sé che lo accompagna, la realtà appare veramente divina. L’erotismo è pensato come liberazione – liberazione dalla materia, lungo la via ascetica, liberazione dallo spirito, lungo la via edonistica – come forza che scioglie tutti i legami, ma che allo stesso tempo costringe a volgere lo sguardo sulla verità della vita, che è sofferenza. Nel corso del tempo invece è avvenuto un ribaltamento essenziale che ha condotto eros ad essere considerato come un principio antagonistico che il potere assoggetta a furia di divieti e inibizioni. Eros, lo straniero, la potenza che sconvolge l’ordine nel quale siamo collocati, ci restituisce a noi stessi, obbligandoci a scegliere fra valore e valore: senza eros, il politeismo di valori che risulta dal disincantamento renderebbe impossibile qualunque etica. Al contrario, sottolinea Givone, ethos generato da eros obbliga il soggetto alla scelta nel momento in cui lo riconsegna al mondo della vita, dove è solo, dove c’è angoscia, ma dove è presente anche la gioia di costruire i propri valori. Affinché ethos esista, è però necessario che dilegui e quando non è più finalmente si afferma: a negarlo è lo stesso eros, che però lo nega in nome di ethos, ossia in nome della riappropriazione di ciò che è più intimamente nostro. Ma siccome non c’è nulla di tanto intimamente nostro come il corpo, è stato possibile l”identificazione di etica ed erotica. Non la storia, ma il cuore dell’uomo, conclude Givone, è il luogo dove si fronteggiano eros ed ethos.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2000
Recensito da
Anno recensione 2001
Comune Torino
Pagine 138
Editore