Etica


L’Etica di Morin è il sesto ed ultimo volume del Metodo, di cui rappresenta il culmine e la sintesi. La cultura – sostiene Morin – non è generalmente adeguata a comprendere ed interpretare i problemi della complessità, che caratterizza invece ogni aspetto della contemporaneità. Ne risulta che l’epoca presente assiste ad una crisi generalizzata che lambisce ogni ambito del sapere, ivi compresa l’etica. Il pensiero di Morin tenta di oltrepassare lo scacco del presente senza soccombervi: egli ritiene infatti che la crisi rechi con sé anche una possibilità di rinnovamento, una gestazione che contiene i fermenti di una complessiva Riforma rigeneratrice. È a questo proposito che l’etica riveste un ruolo centrale, rivelandosi come luogo in cui la conoscenza complessa giunge a completa maturazione e incarnando una concreta possibilità di oltrepassamento della tradizionale bipartizione di teoria e prassi: l’etica della conoscenza e la conoscenza dell’etica si trovano pertanto inscindibilmente in relazione (anzi, in “relianza”, ad indicare la dimensione attivante e non solo passiva di tale legame). L’Etica di Morin assume appunto la “relianza” come principio dinamico e interpretativo di fondo, nonché come compito da realizzare. In quanto riflessione meta-individuale, l’etica presenta tre fonti (biologica, individuale, sociale), le quali affondano nel cuore stesso di una dinamica dell’individuo vivente che oppone un principio di esclusione (autoaffermazione tramite la differenziazione dall’altro) e un principio di inclusione (nell’orizzonte del sé e del soggetto). L’etica ha pertanto il compito di fare luce su tale dinamica individuale e di interpretarne i caratteri in relazione alle tre fonti dell’etica, che non possono essere reciprocamente isolate, ma che purtuttavia devono essere studiate e interpretate distintamente. Poiché la situazione storica contemporanea ha proceduto lungo l’asse di un progressivo autonomizzarsi e disgregarsi di tali legami dinamici, per Morin è dunque imprescindibile e urgente procedere ad una rigenerazione delle fonti dell’etica e della relianza, mediante un loro radicamento cosmico nella costitutiva ambivalenza della realtà (creazione/distruzione, ordine/disordine, vita/morte, relianza/delianza, ecc.), semplificata dalla cultura e dalla scienza moderna. In conclusione, per Morin, la rigenerazione non consiste nel reperimento di nuovi principi o nell’elaborazione di un’etica adattata al nostro tempo. Si tratta, al contrario, di adattare il nostro tempo all’etica, di assumere nel cuore di quest’ultima i caratteri di incertezza e di contraddizione in cui essa inevitabilmente consiste e nel riformare secondo la relianza valori quali comprensione, magnanimità, perdono, saggezza, democrazia, speranza, amore.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2005
Recensito da
Anno recensione 2006
Comune Milano
Pagine XV + 215
Editore