Fenomenologia e Società n.2


Questo seminario su Gilles Deleuze, che si apre con la ripubblicazione del saggio Mistero di Arianna, ne disegna il profilo ripercorrendo la sua originale lettura dei grandi pensatori che hanno influenzato da vicino la sua ricerca. I vari contributi focalizzano l’operazione critica di Deleuze nei confronti della tradizione dialettica hegeliana e la messa in crisi del primato del soggetto e delle sue rappresentazioni, passando attraverso gli Stoici, Spinoza e Leibniz, Hume, Kant fino a Nietzsche e Heidegger. “La dialettica – scrive Michel Foucault nell’introduzione a Differenza e ripetizione – non libera il differente; anzi garantisce che sarà sempre ripreso (…). Si crede di veder risplendere la sovversione dell’Altro, ma in segreto la contraddizione lavora per la salvezza dell’identico (…). Per liberare la differenza, occorre un pensiero senza contraddizione, senza dialettica, senza negazione (…) un pensiero del molteplice, della molteplicità dispersa e nomade”. La domanda ’qu’est que c’est la philosophie’? trova così il senso della sua produttività a partire da quel legame Spinoza-Nietzsche che U. Fadini analizza nel suo saggio L’identità Spiniza-Nietzsche. Movimenti filosofici in Deleuze. Dunque, muovendosi oltre la lettura heideggeriana del problema ontologico (cfr. Ontologia della differenza e pensiero della molteplicità. Note su Deleuze e Heidegger di G.B. Vaccaro) Deleuze mostra la necessità di una nuova fenomenologia, in cui l’intenzionalità proceda verso la comprensione dell’intreccio ‘tra’ le cose, fino a considerare la differenza come ‘potenza’, vis assoluta, “come il lampo che sale dalla superficie senza cessare di essere fondo”. La differenza verrebbe ad acquistare una natura tipicamente ‘energetica’ che ha in sé il valore del processo stesso della virtualità. In Dottrina delle facoltà, monismo ontologico e questione fondativa. Deleuze lettore di Kant, F. Cassinari considera come Deleuze, muovendosi nella prospettiva critica del pensiero heideggeriano, riprenda, non a caso, la nozione kantiana di wiederholung (=ripetizione). E questo ripartendo proprio dalla pregnanza di tale nozione, che fa della ripetizione una “esplicitazione delle possibilità originarie ancora nascoste”. Altri contributi: C. Di Marco, Deleuze: lineamenti di una ontologia eventuale; M. Senaldi Deleuze ultimo storico; A. Zanini La quarta persona del singolare. Commento a Deleuze: da Hume al pensiero nomade; M. Merlo I pesci nello stagno e il libro. Note a “Le pli”, T. Villani Il nomadismo della carne; G. Patrizi La lettura secondo Deleuze; G. Lavanco ”Le rose sono belle in generale”. Deleuze rilegge Kant: sentimento e psiche; G. De Michele Strawberry fields (forever): Gilles Deleuze e il differenziale.

Dati aggiuntivi

A cura di
Anno pubblicazione 1993
Recensito da
Anno recensione 1995
Comune Torino
Pagine 159