Il Corano e la sua interpretazione


In questo agile lavoro introduttivo il libro sacro dell’Islam viene discusso sia per quanto riguarda la sua composizione e struttura, che per i dibattiti interpretativi cui ha dato vita. Pur partendo dal presupposto che il Corano costituisca un libro perfetto dal punto di vista linguistico e dottrinale (principio valido tanto presso chi, “ortodossamente”, considera il Corano increato ed eternamente presente, quanto presso chi lo ritiene opera creata per ispirazione divina), la questione dell’interpretazione ha infatti attraversato l’intera storia dell’Islam ed è rintracciabile già nella divaricazione storica tra sciiti e sunniti, i primi inclini ad attribuire potere decifratorio agli imâm, i secondi propensi ad accettare il senso letterale del testo. Dopo aver concisamente illustrato le diverse fasi della composizione del Corano (soffermandosi sull’intonazione apocalittica delle sure meccane e sul significato politico-normativo di quelle medinesi) e dopo aver messo in luce i principali snodi della “teologia” e dell’antropologia riscontrabili nel libro sacro, l’autore viene a discutere le tecniche d’interpretazione generate dal testo e dalla sua trasmissione. Ciascun livello di lettura si raccorda a diverse forme di attività interpretativa, tra le quali spiccano il ta’wîl e il tafsîr. Il primo indica l’interpretazione secondo l’uso della ragione, mentre il secondo rappresenta il commentario linguistico e narratologico, riconducibile all’attività ermeneutica in senso proprio. Sottolineando poi come la dottrina dell’abrogante e dell’abrogato – ossia l’opinione per cui certi versetti del Libro, con le loro prescrizioni, possano sostituirne altri – indichi la presenza di diversi livelli di cogenza del testo, si passa a delineare le principali letture contemporanee del Corano. Mentre il “razionalismo” salafita viene ascritto all’esigenza politica di riscoprire le radici islamiche di fronte al dominio coloniale, le letture del periodo post-bellico sembrano indicare un ritorno ai commentari tradizionali. I nessi tra laicismo, stato moderno e ruolo sociale della religione sono discussi in pagine di grande equilibrio che ricostruiscono le tendenze fondamentali dell’esegesi coranica nell’islamismo radicale, sottolineandone varianti politiche e “mistiche”. Di fronte alla lettura islamista che attribuisce al libro sacro un solo tipo di senso, si registrano poi analisi, come quella di Mohammed Arkoun, incentrate sull’idea della storicità del testo e sul tentativo di rendere operativo l’«impensato» della tradizione islamica. Questo volume consente dunque di riconoscere come l’autoreferenzialità del libro sacro (principio che esige il rispetto anche degli studiosi) non sia mai stata separata da una indagine sulla pluralità dei significati in cui si esprime il mistero del Corano.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2004
Recensito da
Anno recensione 2004
Comune Roma-Bari
Pagine 150
Editore