Il corpo di carne

La dimensione etica, estetica e spirituale dell'amore


Il testo si pone al crocevia di due importanti filoni della ricerca filosofica e teologica che in questi ultimi anni hanno portato a riscoprire il valore e la centralità del corpo. Una tale ricerca deve anzitutto fare i conti con le rappresentazioni riduttive del corpo nella cultura contemporanea di matrice tanto filosofica che teologica. Della prima rappresentazione l’autore esamina la “tentazione relativista” riguardante l’amore sessuale, vale a dire la sdrammatizzazione dell’atto sessuale attraverso la rimozione di tutte le “gravità” che finora hanno pesato su di esso condizionandone la libera espressione. Della seconda rappresentazione viene messo in discussione il sempre risorgente dualismo corpo-anima di origine greca che ha molto condizionato la fede cristiana nonostante la sua fondamentale valorizzazione del corpo. L’uscita da questi riduzionismi è possibile per Lacroix solo rinnovando contemporaneamente il senso del corpo e il senso dello spirito: pensando fino in fondo la rivelazione cristiana del corpo umano come “corpo spirituale” – sostiene – sarà possibile elaborare in modo corretto il discorso etico sulla realtà degli atti sessuali. È merito dell’autore aver condotto questa indagine mantenendo in felice equilibrio il dato teologico e quello antropologico in una serie di continui rimandi e richiami che ne esaltano la complementarità. Lasciandosi guidare dal metodo fenomenologico l’autore può indagare la portata etica degli atti di tenerezza, la loro capacità di esprimere, indipendentemente dalla volontà, la verità del corpo e del desiderio. In questa peculiarità che sfugge alla presa totalizzante dell’etica, la dimensione erotico-sessuale manifesta insieme il peso e la leggerezza dell’essere carnale. Su questa ambivalenza della sessualità si innesta un’ermeneutica del senso immanente ai gesti di tenerezza di cui il corpo è portatore e depositario. Avvalendosi delle analisi di Lévinas, Lacroix ritiene legittimo porre una sorgente assoluta di senso poiché nel rapporto sessuale si sviluppa il riconoscimento dell’altro come apertura alla trascendenza. L’esperienza carnale porta con sé un’istanza ontologica che deve essere presa in considerazione se si vuole dare all’etica del corpo un ancoraggio sicuro dal quale trarrà vantaggio la teologia che potrà considerare il corpo come il luogo della rivelazione divina.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
Anno recensione 1998
Comune Bologna
Pagine 336
Editore