Image, icône, économie


L’ampio e articolato studio di Mondzain – Directeur de Recherche al CNRS e Docteur en Philosophie – affronta gli aspetti che legano la filosofia dell’immagine agli aspetti più nuovi del pensiero iconico fino ad analizzare quella particolare icona che è la Sindone (vera icona o veronica), immagine che è diventata vera perchè dotata di potere. Il concetto chiave sviluppato nel volume è quello di economia, un termine che in questo contesto si ricollega al mistero della Trinità e ingloba l’ambivalenza del rapporto tra immagine naturale e destino dell’immagine artificiale. Ovviamente il punto di partenza dell’indagine di Mondzain risale al conflitto tra iconoclasti e iconofili nella Bisanzio del IX secolo, ma non si può non riflettere sul fatto che ad ogni grande convulsione del pensiero religioso e politico la questione della legittimità delle immagini viene riscoperta. Il problema è aperto ancora oggi, proprio quando il mondo è fondato sulla visibilità. Occorre pertanto, è l’auspicio dell’autore, realizzare un pensiero che ponga in rapporto il visibile con l’invisibile: l’immagine è invisibile, l’icona è visibile e l’economia è il concetto della loro relazione. Mondzain rileva che il termine economia è spesso tradotto senza avvertire che ha un’origine greca e presso San Paolo viene usato per parlare del piano dell’incarnazione. Grazie all’economia la Chiesa si identifica nel corpo di Cristo, di cui si deve produrre la visibilità affinchè il regno terreno si possa costuituire a somiglianza del regno celeste. L’economia della carne è il corpo che diviene improvvisamente visibile per spiegare il messaggio della redenzione; nel corpo sofferente di Cristo il mistero racchiuso in lui si offre allo sguardo per essere decifrato (per questo motivo la Sindone non ha mai cessato di essere oggetto di venerazione) il ruolo dell’economia è anche quello di sapere introdurre la figura e la storia nel pensiero teologico. La differenza tra teologia e economia è quella che esiste tra credere senza vedere e credere vedendo. L’economia ha voluto fondere tutti i livelli delle nostre adesioni sensibili nell’unità di un piano divino, preoccupato della salvezza del nostro corpo e della nostra anima. Iconoclasmo e iconofilia ebbero lo scopo di difendere la vera icona, quell’icona che è definita simbolo “economico”, cioè relazionale, in quanto mette in rapporto una periferia visibile con un contenuto invisibile e trasfigurato, il sacro (Hieron), a cui si deve rispetto, con ciò che è santo (Hagion) a cui ci si rivolge con venerazione.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
Anno recensione 1997
Comune Paris
Pagine 302
Editore