La contemplazione del mondo

Figure dello stile comunitario


La contemplazione del mondo è il più recente di numerosi saggi che Michel Maffesoli , docente di Sociologia alla Sorbona e direttore del Centre d’Etudes sur l’Actuel et le Quotidiens oltre che della rivista “Societés”, ha dedicato al problema dell’estetizzazione dell’esperienza quotidiana nella società contemporanea. In quest’opera Maffesoli ridefinisce lo stile della società post-moderna, ovvero ciò che “assicura la sintesi dei valori, e impone così un ordine, una forma tipica” (p. 25), a partire dal significato in essa assunto dall’esperienza comunitaria. E’ infatti soprattutto la condivisibilità dell’esperienza che riveste un ruolo privilegiato nella quotidianità, ponendo in secondo piano gli oggetti o gli eventi che sono all’origine dell’esperienza stessa. Ciò comporta lo sviluppo e la diffusione di linguaggi appropriati che intervengono, anche attraverso il mistero proprio di ogni pratica esclusiva, a rafforzare il sentimento di appartenenza. In questo senso, Maffesoli ricostruisce le lineee di trasformazione secondo le quali la società contemporanea sta abbandonando la modernità per una nuova identità non ancora stabilita, ma che sta già mostrando le proprie possibilità. Grandi concerti, in particolare quelli motivati dalla solidarietà, ma anche le semplici mode musicali e cinematografiche, oltre che la crescente attenzione per l’ecologia, la new age, la macrobiotica, ecc., rivelano le caratteristiche dello stile comunitario, nel quale anche l’esperienza edonistica del proprio corpo e dell’ambiente è costantemente origine e veicolo di pratiche di condivisione dell’esperienza. La diffusione di tali pratiche trova fondamento in un “mondo immaginale” – è evidente il richiamo a autori quali Gaston Bachelard e Gilbert Durand per quanto riguarda l’interpretazione antropologica dell’immaginario – “che è causa ed effetto di una soggettività di massa che, progressivamente, contamina tutti i campi della vita sociale” (p. 14). E’, perciò, il non poter “sentire che insieme agli altri” (p. 6) l’esperienza che consente a Maffesoli di definire lo stile della società contemporanea come estetica, giustificandone la paradossale conclusione: “attraverso la forma si esprime al meglio l’umanesimo contemporaneo” (p. 131). Dell’opera saggistica di Michel Maffesoli sono disponibili in traduzione italiana La conquista del presente, Roma, Ianua, 1983; La conoscenza ordinaria, Bologna, Cappelli, 1986; Il tempo delle tribù, Roma, Astrolabio, 1988; L’ombra di Dioniso. Una sociologia delle passioni, Milano, Garzanti, 1990; Nel vuoto delle apparenze, Milano, Garzanti, 1993.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
Anno recensione 1997
Comune Genova
Pagine 136
Editore