La figura mistica della divinità. Studi sui concetti fondamentali della Qabbalah


Il volume raccoglie le conferenze tenute da Scholem ad Ascona in occasione dei Colloqui di Eranos tra 1952 e 1961. Le sei lezioni, qui pubblicate in un’encomiabile edizione a cura di Saverio Campanini, si confrontano con alcuni dei temi portanti della riflessione scholemiana sulla storia della qabbalah. Il lavoro di Scholem, fondato su un pluriennale processo di composizione di un vocabolario cabalistico e di una struttura concettuale, si pone come un sistema interpretativo dinamico, che progressivamente si consolida sulla base di una crescente capacità di penetrazione nel sistema di pensiero della qabbalah. In particolare, lo studioso tedesco si confronta in maniera critica con i retaggi ereditati dagli studi del secolo precedente e dalla conseguente connotazione negativa della mistica ebraica, per reagire, come evidenziato nella postfazione del curatore, agli stilemi del positivismo e alle "gravi patologie culturali del conformismo e del perbenismo" (p. 301). Ciascuna delle sei riflessioni raccolte nel volume presenta una prospettiva di indagine diacronica su un argomento specifico, la cui convergenza conduce a una considerazione della qabbalah all’interno di un orizzonte teologico e teosofico. Ogni soggetto viene analizzato sulla base di accurate ricerche testuali, da cui sembrano scaturire interrogativi sulla natura stessa del rapporto tra l’umano e il divino, in uno spazio di relazione fluttuante, non definibile se non all’interno di una prospettiva comparatista. Un comparatismo inter- e intrareligioso, che ricava dai sistemi di pensiero altri le chiavi di interpretazione per la natura dinamica del pensiero mistico ebraico, traducendo un costante confronto tra tradizione rabbinica e carattere innovativo della dottrina cabbalistica in un percorso di individuazione delle ipotetiche fonti esterne. I temi trattati nel volume – la figura di Dio, l’origine del male, la natura dell’uomo santo, il carattere femminile della divinità, la trasmigrazione delle anime, la relazione esistente tra creazione dell’uomo e principium individationis – sembrano ricondurre al medesimo dominio di interrogazione, con forme che sembrano includere una ricerca, da parte dell’autore, sia scientifica sia esistenziale. Quali sono le forme di comunicazione tra umano e divino? Come può la trascendenza di Dio connotarsi come immanenza nel mondo? Come possono gli uomini comprendere e travalicare i limiti dell’apofatismo del messaggio teologico? Si colgono in modo significativo le interazioni tra percorsi di ricerca metafisica e riflessioni di carattere sostanzialmente sensitivo, tra forme rituali e superamento delle risposte ingannevoli dei sensi, tra ruolo passivo dell’uomo, destinatario di emanazioni di Dio, e ruolo attivo, in quanto creatura in divenire. Il lavoro di Scholem, che certamente sente il peso dei decenni di riformulazioni della storia della qabbalah, fornisce risposte che certamente oggi risultano parziali. Resta tuttavia, anche in questo caso, un punto di partenza imprescindibile per la costruzione delle giuste domande, senza le quali la ricerca di risposte rimane mero esercizio di erudizione.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2010
Recensito da
Anno recensione 2011
ISBN 9788845925443
Comune Milano
Pagine 318
Editore