La religiosità in Italia


Mancava del tutto, sinora, un”indagine estesa e realmente significativa della situazione nazionale in campo religioso, capace di fornire uno sguardo complessivo a fronte di analisi svolte in passato, limitate ad ambiti settoriali (sul versante regionale o solo giovanile). Particolarmente utile, pertanto, potrà rivelarsi l”inchiesta promossa dall”Università Cattolica di Milano su Religiosità in Italia, con la supervisione scientifica degli autori – tutti sociologi e docenti universitari – che firmano anche i saggi contenuti nel volume: Vincenzo Cesareo (Cattolica), Roberto Cipriani (Chieti), Franco Garelli (Torino), Clemente Lanzetti (Cattolica) e Giancarlo Rovati (Genova).
L”universo ponderato della ricerca è risultato composto di 4.500 questionari compilati, un campione che ha consentito una lettura del fenomeno religioso sotto diverse angolature (credenze, vissuti, pratiche, appartenenze) sia nelle sue modalità istituzionali sia nelle forme non riconducibili a modelli della cosiddetta “religione di chiesa”, guadando, oltre che alle dimensioni più comunemente approfondite , anche a quelle dell””esperienza religiosa” e dell”etica politico-sociale. L”immagine che ne è emersa è quella di una religiosità diffusa e composita, alquanto problematica e che risente dei segni dei tempi, in un paese che non appare interamente secolarizzato – come si ipotizzava ancora pochi anni fa – ma neppure intriso di un sentire omogeneo e perfettamente aderente ai dettami dell”istituzione cattolica.
Fra i paradossi più vistosi: gli italiani credono in Dio ma non sempre dimostrano fiducia nella chiesa; si recano pochissimo alla messa domenicale ma pregano molto più spesso di quanto ci si aspetterebbe; criticano l”istituzione ecclesiastica ma in gran numero offrono il loro otto per mille alla chiesa cattolica; non prestano ascolto a parecchi insegnamenti del magistero, ma famiglie e giovani non sembrano totalmente contrari all”insegnamento scolastico della religione.
Si tratta di un panorama, dunque, variegato, complesso e perciò non agevole da comprendere a fondo nelle sue diverse sfaccettature, segnato da forme di sincretismo e da un modello di fede connotata “sempre meno in termini puramente consolatori e rassicuranti, e sempre più come stimolo a confrontarsi con il mistero incessante della vita nell”aprirsi verso nuovi orizzonti” (p. 15). Completano il volume una nota metodologica che consente di cogliere meglio i risultati del questionario e il questionario stesso, per esteso, insieme ai dati ottenuti.

Dati aggiuntivi

Anno pubblicazione 1995
Recensito da
  • Brunetto Salvarani

    Professore di Missiologia e Teologia del dialogo - Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, Bologna

Anno recensione 1996
Comune Milano
Pagine 369
Editore