La santità


La santità costituisce un fenomeno imponente all’interno del cristianesimo, un fenomeno che si è manifestato integrando molteplici dimensioni (spirituale, politica, religiosa, sociale, istituzionale). Seguendo il percorso storico della santità cristiana si può infatti notare che la sua identità si definisce con l’oscillazione tra i poli della persistenza e della trasformazione. Ciò trova una spiegazione nel fatto che il culto dei santi fu un’invenzione del cristianesimo che ebbe la capacità di integrare nelle proprie esperienze spirituali esigenze religiose, pratiche rituali e funzioni sociali presenti nelle religioni con cui venne in contatto. A differenze di quelle, la religione cristiana sviluppò forme di mediazione tra naturale e soprannaturale, tra vita e morte, più articolate sul piano teologico e devozionale, moltiplicando i soggetti e gli oggetti, con una capacità di adesione ai bisogni diversificati degli individui, delle società e delle culture. Progressivamente, dopo il culto tributato ai martiri delle persecuzioni, si afferma la centralità del corpo nel percorso della santità. I resti dei santi, le reliquie, il cui culto ha attraversato tutto il cristianesimo medievale, hanno rappresentato un elemento discusso della religiosità, entrando in un terreno in cui più facilmente la pratica devozionale ha rischiato di prescindere dall’interpretazione teologica, facendo emergere bisogni primari di contatto con il sacro. Collegata al culto dei santi, l’agiografia ha costituito una fonte di primaria importanza per la storia religiosa, sociale e istituzionale dei primi secoli cristiani, in particolare per la conoscenza della presenza delle donne e della loro posizione nella società e nelle famiglie. La storia della santità è un osservatorio privilegiato delle trasformazioni dell’atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche, che in un primo tempo appaiono in posizione di netta contrapposizione al potere politico e poi sempre più coinvolte nell’esercizio del potere stesso – come dimostra la santificazione di re e imperatori. Dal XII secolo si afferma gradualmente il riconoscimento ufficiale della santità da parte della Chiesa mediante procedure, canonizzazione e beatificazione, che permettono di seguire il precorso di costruzione della santità, le preferenze nella codificazione della santità, l’influenza delle strutture sociali e politiche nella determinazione dei modelli di santità. Non è fuori luogo, sottolinea l’autrice, parlare di una “politica” delle canonizzazioni, nel senso che le sanzioni di un culto vanno interpretate considerando sempre l’interazione tra il santo vivo e il contesto nel quale avviene il riconoscimento ecclesiastico.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2000
Recensito da
Anno recensione 2000
Comune Roma-Bari
Pagine 174
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