La vera immagine di Cristo


«La religione nella storia delle immagini è il tema di questo libro. Si pone dunque la domanda su come oggi si possa parlare di religione e che cosa essa significhi ancora (o di nuovo) per noi». Autorevole studioso delle icone e fautore di una storia delle immagini che indaga le condizioni che hanno determinato la loro forma figurativa, i contenuti e i messaggi a cui hanno dato espressione e le funzioni che hanno svolto in una prospettiva ampiamente interdisciplinare, in quest'opera Belting approfondisce il proprio progetto di un'antropologia dell'immagine strutturata su tre parametri: immagine, corpo e medium. Partendo dalla considerazione del ruolo abusato e svalutato delle immagini nell'era contemporanea, nel corso della quale esse hanno perso la loro natura documentaria e il loro valore rappresentativo per divenire oggetti di consumo e veicoli del potere economico, Belting analizza le radici religiose della cultura europea delle immagini, mostrando come mentalità religiosa e considerazione (culto o rifiuto) delle immagini fin dall'antichità siano strettamente correlate e, dunque, come la religione cristiana in Occidente abbia da sempre condizionato la concezione e la ricezione delle immagini. Secondo lo studioso «nelle concezioni dell'immagine sopravvivono i concetti della fede [nella loro aderenza alla realtà e nella loro veridicità], e le pratiche figurative ebbero inizio come pratiche di fede». Perciò ancora oggi consideriamo le immagini come finestre sulla realtà e ci aspettiamo che esse ci forniscano informazioni attendibili e ci mostrino quella realtà assoluta nella quale abbiamo ancora bisogno di credere. I contrasti religiosi sull'uso e il significato delle immagini e le accuse di idolatria che nei secoli i rappresentanti delle diverse confessioni si sono reciprocamente rivolte rientrano nella lotta per affermare la propria identità culturale, conservare la propria autorità ed esercitare il proprio potere politico. Le due fasi storiche che Belting analizza sono esemplificative di questa visione e delle due leggi di produzione delle immagini: nella prima, l'immagine sostituisce il corpo là dove esso manca o è invisibile, come accade nella rappresentazione del volto e del corpo del Cristo fattosi uomo (e dunque Dio visibile) nella dottrina cattolica, la cui originale interpretazione dell'immagine si è delineata nella tarda antichità in netta antitesi con quella ebraica, pagana e islamica; nella seconda, la medialità è una caratteristica specifica dell'immagine, come dimostra la rivoluzione mediatica conseguita all'invenzione della stampa e il ruolo fondamentale svolto dalle immagini sotto forma di ritratti e caricature nella controversia tra riformisti e cattolici.

Dati aggiuntivi

Autore
  • Hans Belting

    Professore di Scienza dell’arte e Teoria dei media - Universität Karlsruhe

Anno pubblicazione 2007
Recensito da
Anno recensione 2008
ISBN 9788833917733
Comune Torino
Pagine 256
Editore