Le passioni del lettore

Saggi di semiotica del testo


Il volume di Isabella Pezzini costituisce il risultato più recente delle ricerche che definiscono il territorio, sempre più articolato e riconoscibile, della semiotica delle passioni. L’autrice presenta agli studiosi italiani una panoramica generale sullo stato dell’arte, un’istantanea capace di rendere conto dei vari approcci possibili al nodo che unisce passioni e testualità, sia da un punto di vista teorico che analitico.
Il testo alterna capitoli di esclusivo chiarimento concettuale a momenti di esemplificativo esercizio sui testi (da Manzoni a Kafka, da Svevo a Herzog), nella convinzione tipicamente semiotica dell’auspicabilità della prova della teoria sul campo empirico della scrittura. Giocando sempre su questo doppio registro, l’autrice delinea un vero e proprio percorso, che – se in parte è solo espressione di una soggettiva scelta di organizzazione del materiale – è certo, comunque, anche riproduzione dei modi con cui storicamente il problema delle passioni è stato affrontato dalla semiotica. Pezzini inizia dunque dalla posizione delle passioni quali oggetti culturali e intersoggettivamente codificati (contro tutte le visioni di sapore romantico che volessero leggerle esclusivamente quali residui sentimentali e privati dell’individuo), prima di ogni testualizzazione; continua con l’analisi lessematica di alcune passioni particolarmente significative (l’attesa, innanzitutto); amplia l’orizzonte oltre i limiti del lessema per parlare di configurazioni e percorsi passionali, concatenazioni narrative di stati d’animo, e finisce con una riflessione sulle passioni del lettore, ovvero sugli effetti passionali dei processi di significazione, al di là del testo. Lungo tutto il volume, le passioni del testo sono pensate e chiarite nei due diversi ma egualmente legittimi sensi del genitivo, come passioni espresse dal testo (che le rappresenta) e come passioni generate dal e nel testo (che ne deriva). Il discorso che si sviluppa, così nei capitoli teorici come in quelli di analisi testuale, è in definitiva una riflessione costante, e variata come può esserlo una variazione musicale, sulle dinamiche del senso fra creazione e convenzione, sensibilità e intelligenza, esperienza e cultura, soggetto e società, con particolare attenzione alla rilevanza che assumono in questa dialettica la corporeità del soggetto, lo spazio dei suoi movimenti, il tempo delle sue proiezioni – fra durata dell’interiorità e scansione dell’intersoggettività.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1998
Recensito da
Anno recensione 1999
Comune Milano
Pagine 322
Editore