Non nominare invano


Nel secondo capitolo della Genesi si narra di quando Dio plasmò le bestie selvatiche e i volatili e li condusse alla presenza dell'uomo per vedere come li avrebbe chiamati. Questa scena può essere letta in due modi contrapposti: "dare il nome" può significare scelta arbitraria oppure attenzione dell'uomo in ascolto che non inventa, ma pronuncia il vero nome che le cose rivelano. Da questa attesa, che non coinvolge solo la natura, ma anche gli eventi della storia e i fatti della vita, si sviluppa la riflessione di Gentiloni. Nel libro domina l'"immagine modesta" della soglia che "è bassa, la si stropiccia con i piedi, potrebbe narrare il continuo calpestio che la ha logorata e un va e vieni di volta in volta affrettato, incerto, contraddetto, ripetuto". La soglia richiama il libro dei Proverbi ("Beato l'uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta e aspetta alla soglia del mio uscio"); invita ad evitare l'"aut aut", ma anche l'"et et" per compiere il primo passo verso di essa tra alienazioni, mistificazioni e illusioni nascoste anche sotto le maschere apparentemente meno idolatriche. All'uomo resta solo la "tragica ambiguità" di un percorso all'interno dell'idolatria; la croce "brutta, vergognosa, da emarginare" è la critica più radicale; per chi la accosta e ne ascolta il nome evitando di farla "sua", di oggettivarla per sè, essa proclama la morte di tutte le idolatrie: "inchiodati sono tutti gli dei dell'onnipotenza e dell'onniscenza, delle soluzioni provvidenziali, delle risposte, delle spiegazioni". Troppo spesso, osserva Gentiloni, confondiamo fede con certezza-constatazione, lasciando poi alla speranza un paese insignificante dove abitano le illusioni. Ci danneggia in questo campo anche il linguaggio scarsamente poetico di una cultura di stampo positivistico e tecnicistico abituata a giocare con le alternative secche. La stessa fede cristiana si è abituata a questo linguaggio relegando le ricchezze, l'apertura e la fecondità del dubbio nell'area della non fede, quasi del peccato.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1987
Anno recensione 1988
Comune Vicenza
Pagine 70
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