Paura

Una storia culturale


Attraverso un'analisi trasversale di documenti storici, letterari e filosofici, Joanna Bourke studia in questo libro alcune delle maggiori angosce espresse dagli individui e dalle società occidentali durante l'ultimo secolo e mezzo. Posto che nella paura è sicuramente da riconoscersi una delle forze trainanti della storia umana, l'Autrice mostra come la tarda modernità sia contraddistinta da una ricca e variegata serie di traumi "esterni", tra cui figurano il terrorismo e le calamità ambientali, e di traumi "interni", come le fobie e gli incubi. La seconda metà dell'Ottocento è caratterizzata da molti timori che, assai comuni soprattutto presso i ceti meno abbienti, perdono tuttavia d'importanza al principio del secolo successivo: si va dalla paura di morire di fame a quella di venire travolti in luoghi pubblici mentre si cerca di scampare ad un disastro, dal terrore di essere sepolti vivi a quello che il proprio cadavere venga sezionato sul tavolo operatorio per insegnare anatomia agli studenti di medicina e di chirurgia. Nel Novecento, in particolare subito dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale e con l'inizio della lunga Guerra Fredda tra due blocchi contrapposti (USA e URSS), si diffondono e si radicano nuove paure, che talvolta traggono origine o sono favorite dall'ansia per l'avvenire e da quella "fobia della scienza" che pare aver attraversato tutto il secolo, caratterizzato dalla fine del mito del progresso. Un caso davvero emblematico è costituito dal generalizzato terrore che le popolazioni occidentali manifestano nei riguardi dell'energia nucleare, sia essa utilizzata a scopi bellici oppure a scopi civili: gli scienziati, che l'hanno "scoperta" ed "applicata", vengono spesso accusati di cagionare angoscia, sofferenza e morte. Ma anche altre paure svelano la profonda sfiducia degli uomini e delle donne del XX secolo di fronte alla scienza: essa viene accusata sovente di essere incapace di trovare tanto le cause quanto le terapie efficaci contro gravissime malattie come il cancro e l'AIDS. Nel prendere in esame le angosce che appaiono prevalenti degli ultimi decenni, Bourke si sofferma in special modo su quelle della criminalità comune, del degrado ecologico, del terrorismo, del contagio, della violenza sessuale nei confronti delle donne e dei bambini. Al di là dei tratti distintivi delle singole paure studiate nel libro, l'Autrice mette più volte in evidenza come l'imponente e capillare sviluppo novecentesco dei media abbia non di rado contribuito a deformare la realtà dei fatti, suscitando numerosi episodi di panico collettivo, difficilmente controllabile dalle autorità pubbliche, i cui esiti sono stati talora tragici.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2007
Recensito da
Anno recensione 2007
ISBN 9788842079804
Comune Roma-Bari
Pagine X+475
Editore