Saggi di sociologia della cultura


L’opera presenta tre saggi che risalgono ai primi anni Trenta e sviluppano alcune intuizioni riguardanti la sociologia della conoscenza: Verso una sociologia dello spirito; Il problema dell’intelligentsia: indagine sul suo ruolo passato e presente; La democratizzazione delle culture. In essi Mannheim esplicita la necessità di una sintesi tra i diversi punti di vista e la realtà sociale, sintesi che diventa l”espressione consapevole di una comune appartenenza esistenziale e che perciò è esaminata rispettivamente sul piano metodologico, culturale e socio-politico. La rilettura della Fenomenologia dello Spirito di Hegel consente a Mannheim di tentare uno schizzo preliminare dell”area in cui le manifestazioni oggettive della cultura possono diventare degli oggetti distinti di spiegazione sociologica. Di Hegel esalta soprattutto la capacità di stabilire un nesso tanto stretto con la realtà e condanna la cecità volontaria con cui le scienze sociali hanno affrontato problematiche interdisciplinari perché incapaci di definire il centro dell”indagine. Occorre allora, attraverso la sociologia dello spirito, svelare e rendere conto di quegli atti della sociazione che riguardano la comunicazione delle idee, ma non sono rivelati da essa. La crescente interdipendenza delle vite esige dagli studiosi delle questioni umane una crescente capacità di considerare le cose nelle loro relazioni e ciò sarà il frutto di una divisione del lavoro tematicamente focalizzato: per questo compito la sociologia dello spirito deve essere considerata come una concezione interprete dell”azione sociale e dei processi mentali, non come una teleologia storica onnicomprensiva. Essa non è un”indagine sulla causazione sociale dei processi intellettuali, ma uno studio del carattere sociale di quelle manifestazioni la cui frequenza non rivela il loro contesto d”azione. L”ampio saggio dedicato al ruolo dell”intelligentsia rileva come questo sia stato l”ultimo gruppo ad acquisire il punto di vista sociologico e si propone di studiarne i principali aspetti (il retroterra sociale, le forme dell”aggregazione intellettuale, le circostanze che spiegano la separazione dallo strato di appartenenza). L”intelligentsia, che si caratterizza per le affiliazioni molteplici e ambivalenti, è interessante per Mannheim in quanto il processo di individuazione ha luogo in ogni processo in cui la persona si identifica con gruppi sovrapponentisi e conflittuali. Per questo, nell”ultimo saggio, viene analizzato il modo in cui cambia la forma di una cultura quando gli strati che partecipano alla vita culturale diventano più ampi e inclusivi.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1998
Recensito da
Anno recensione 1998
Comune Roma
Pagine 264
Editore