Si tratta di una ricca base dati bibliografica su cd-rom, creata dal Dipartimento di Servizi di indicizzazione dell’editore stesso, molto attivo nel settore delle banche dati. Il lavoro viene curato da bibliotecari specialisti delle discipline trattate. Oggetto della banca dati sono le “social sciences”: oltre alla sociologia, le scienze economiche, le scienze politiche ed il diritto, l’antropologia, la psicologia e la psichiatria, la geografia, l’ecologia, l’etnologia, la pubblica amministrazione e la sanità. I riferimenti bibliografici sono ricavati da 415 periodici in lingua inglese, pubblicati negli Stati Uniti ed in altri paesi dal 1984 ad oggi. Vengono indicizzati tutti gli articoli, le interviste, i profili biografici, le recensioni di libri a condizione che siano lunghi almeno una colonna. Le registrazioni bibliografiche sono oltre 400.000 con un aggiornamento mensile; l’incremento è da stimarsi in circa 35.000 nuovi titoli all’anno. I modi di operare ricerche sono tre diversi, da utilizzarsi a seconda del tipo di ricerca che si vuole realizzare: il primo, per singolo soggetto, è sicuramente preferibile in fase impostazione di una ricerca: il software permette tra l’altro di verificare se il termine che si vuole cercare è accettato dal thesaurus dei soggetti e se esistono dei termini collegati che possono essere interessanti. La seconda modalità, per più chiavi di accesso diversamente combinabili, permette la ricerca per parole del soggetto, nomi personali come autori e come soggetti, parole del titolo, titoli di periodico, anno ecc., anche combinati tra di loro (tramite l’operatore “and” per tutti i campi di ricerca, tramite l’operatore “or” solo per i campi parole del soggetto e parole del titolo). Volendo realizzare ricerche complesse, che prevedono cioè la combinazione di più termini, è meglio fare esperienza con questa modalità di ricerca – che si presenta con un tradizionale menù – prima di passare alla terza modalità, la ricerca tramite l’immissione di comandi in uno schema libero, che presuppone una maggiore confidenza con la terminologia e con l’uso degli operatori booleani stessi, compreso l’operatore “not” che si può usare solo all’interno di questa funzione. Da segnalare anche la particolare ricchezza di manuali in dotazione alle basi dati Wilson, sia destinate agli utenti, sia destinate ai bibliotecari impegnati nell’istruzione degli utenti stessi.