Neutralità dello Stato

Diritti fondamentali e libertà religiosa in Europa

  • Gustavo Gozzi

    ] Professore di Storia delle dottrine politiche - Università di Bologna

  • martedì 28 Marzo 2006 - 17.30
Centro Studi Religiosi

Audio integrale

La relazione tra l’inviolabilità dei diritti dell’uomo e il principio della neutralità attiva dello Stato comporta che allo Stato spetti l’obbligo di assicurare ai singoli uno spazio di azione in cui la personalità possa manifestarsi su di un piano ideologico-religioso.
La libertà di fede, di coscienza e di confessione ideologica e religiosa è un diritto di difesa dell’uomo rispetto allo Stato, e ciò implica che lo Stato non deve interferire nel libero esercizio di religione. Ma se esso interviene in un determinato settore della vita civile, come la scuola, allora il criterio della neutralità attiva, fondato sul principio di uguaglianza, postula che se lo Stato sostiene individui o gruppi di una determinata fede, deve sostenere anche tutti gli altri individui o gruppi allo stesso modo. Così l’adesione, enunciata in un ordinamento giuridico, da parte di una maggioranza ad una determinata confessione religiosa, non comporta l’esposizione dei simboli di quella religione, quanto piuttosto la tutela delle minoranze.
Appaiono ora più chiari i termini del conflitto tra la libertà di fede positiva e quella negativa. Alla libertà di fede in senso positivo appartiene non solo la libertà di avere una fede, ma anche la libertà di vivere e agire secondo le proprie convinzioni di fede.

Essa deve essere tutelata al pari della libertà negativa, che consiste invece nel diritto di sottrarsi alle manifestazioni  esterne  della fede religiosa  cui non  si appartiene. Si potrebbe aggiungere che la ragione ultima del riconoscimento della componente negativa dei diritti fondamentali consiste nel fatto che essi perderebbero  il loro carattere di diritti di libertà, se il diritto all’esercizio fosse più tutelato del diritto al non-esercizio. Del tutto insostenibile appare pertanto, in una democrazia costituzionale, l’affermazione secondo la quale, di fronte ad una decisione della maggioranza, spetterebbe alla minoranza l’obbligo della tolleranza!
(Gustavo Gozzi, Democrazia e diritti. Germania: dallo Stato di diritto alla democrazia costituzionale, Laterza, Roma- Bari, 1999, pp. 249-250*)

Riferimenti Bibliografici

A. Barbera (a cura di), Le basi filosofiche del costituzionalismo, Laterza, Roma-Bari, 1997; P. Häberle, Diritto e verità, Einaudi, Torino, 2000;* R. Remond, La secolarizzazione. Religione e società nell’Europa contemporanea, Laterza, Roma-Bari, 1999.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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