Educazione all’aperto

Piccole ragioni. Filosofia con i bambini

  • Roberto Farné

    Professore di Didattica e pedagogia speciale - Università di Bologna

  • martedì 13 Ottobre 2020 - ore 17.00
Filosofia con i bambini

Con Outdoor Education a livello internazionale ci si riferisce a una vasta area di pratiche educative il cui comune denominatore è la valorizzazione dell’ambiente esterno nelle sue diverse configurazioni, assunto come ambiente educativo. L’orientamento pedagogico dell’Outdoor Education non definisce né prescrive quali attività o percorsi didattici debbano essere attuati o quali obiettivi si debbano raggiungere: tutto questo attiene alla specificità del contesto educativo (scolastico o extrascolastico) e alle scelte di insegnanti e educatori. L’Outdoor Education pone “semplicemente” l’accento su un punto di vista, o meglio, su un orientamento pedagogico: quello di valorizzare al massimo le opportunità dello star fuori (out-door) e del concepire l’ambiente esterno in sé come luogo di formazione. Si tratta di un punto zero, di una precondizione che assume come prioritario un cambiamento che potremmo definire epistemologico rispetto a quella che è la normale forma con cui l’educazione/istruzione è pensata e realizzata nella nostra società: il suo essere cioè “performata” sulla base di spazi indoor. Consegnato perlopiù a time-budget ridottissimi di tempo libero e sotto il costante controllo di adulti (tempo “disponibile” più che “libero”), nella nostra società lo spazio esterno è ormai completamente disabitato da parte dell’infanzia. […] L’Outdoor Education consente di fare educazione in tutti i campi, ma con un approccio che cerca il più possibile di restituire al bambino l’ambiente esterno come campo d’esperienza. La cosa interessante per un insegnante che pratica questo tipo di educazione è rendersi conto che man mano che i bambini prendono dimestichezza con lo stare fuori, guadagnano autonomia e sicurezza: basta suggerire, venire in aiuto laddove serve, osservare. Non è questione di contenuti o di nozioni da apprendere, ma di qualità dell’esperienza formativa. Ancora una volta: non sono i bambini ad aver difficoltà a stare all’aperto, ma noi adulti in preda alle ansie e alle paure di gestire, guidare, prevenire.

 

(da R. Farné, Outdoor Education, «Sim. Scuola italiana moderna», 122, marzo 2015, n. 7, pp. 84-87)

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