Utopia democratica

Il processo di democratizzazione nell'età globale

  • venerdì 02 Marzo 2012 - 17.30
Centro Culturale

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Molto di ciò che passa per sintomo della crisi della democrazia corrisponde semplicemente a un mutamento della democrazia o a uno spostamento del suo centro di gravitazione; conseguenza del fatto che una serie di trasformazioni avvenute nella società e nell’economia hanno ridotto il campo d’azione e la portata di alcune funzioni dello Stato (nella gestione o regolazione dell’economia o nella redistribuzione del reddito) che erano state al centro della vita politica democratica fino agli ultimi decenni del secolo XX. Non siamo affatto convinti che la democrazia formale sia immune da crisi o rappresenti la forma di organizzazione politica destinata ad affermarsi come unica e definitiva, ma riteniamo che molte delle trasformazioni in atto, e di quelle prevedibili per il futuro, potranno verificarsi nel quadro di quel tipo di democrazia e non svuoteranno di significato la nozione formale di democrazia né diminuiranno la rilevanza della distinzione tra democrazie (formali) e non-democrazie.
Una volta confermato un giudizio positivo su ciò che la terza ondata della democratizzazione ha rappresentato, ci si può domandare se i processi che hanno caratterizzato i decenni passati siano destinati a durare anche nei prossimi anni e a portare, se non a una compiuta democratizzazione del pianeta, quantomeno a un ulteriore deciso allargamento di quelle che sono attualmente le aree integralmente democratiche. Tutto induce a ritenere che non è questo ciò che il prossimo futuro ci riserva, che la terza ondata si è conclusa e che nei prossimi anni vedremo sì la nascita di qualche nuova democrazia, o il ritorno alla democrazia di qualche paese che se ne era allontanato, ma che si tratterà di casi relativamente isolati e non destinati a moltiplicarsi nelle forme che sono state tipiche dell’ultimo quarto del XX secolo. (…) Ciò che impedisce di guardare con troppo ottimismo al futuro è il fatto che di recente si sono formate delle aree di autoritarismo forte e dinamico, che non solo sembrano capaci di contrastare le spinte alla democrazia che si manifestano al loro interno, ma anche di operare a livello internazionale come punto di riferimento e come sostegno per le forze che si oppongono alla democratizzazione.(da E. Somaini, Geografia della democrazia, Bologna, il Mulino, 2009, pp. 386-388)*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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