Venerdì 28 novembre
21.00 – 22.00, Cappella Fondazione Collegio San Carlo
Talk
La Forma del Suono: la musica e le arti visive
Saluti
Donatella Pieri – Presidente Fondazione Ago Modena Fabbriche Culturali
Gianfrancesco Zanetti – Coordinatore scientifico Fondazione Collegio San Carlo
Interventi
Christian Fogarolli – Artista
Giulia Colletti – Curatrice e storica dell’arte
Dialogano con:
Lorenzo Respi – Fondazione Ago Modena Fabbriche Culturali
Gabriele Pollastri – Fondazione Collegio San Carlo
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti
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Che suono ha la nostra mente? In un’epoca in cui Internet è un’architettura di piattaforme che filtra, amplifica e ridistribuisce ogni segnale, cambia anche il nostro modo di pensare al suono. Non lo percepiamo più soltanto come vibrazione acustica nell’aria. Esso si inscrive in ritmi interiori e lascia tracce nei nostri processi cognitivi.
Tecnologie emergenti, dalle intelligenze artificiali che leggono i pattern comportamentali alle risonanze magnetiche funzionali (fMRI) che misurano variazioni del flusso sanguigno, diventano strumenti per intercettare queste oscillazioni invisibili. Le fMRI, in particolare, producono immagini dei processi neuronali attivati da stimoli sensoriali o emozionali. Si tratta di mappe che sono già partiture di una “musica” solo apparentemente silenziosa.
Su questa soglia lavora Christian Fogarolli, che trasforma i dati cerebrali in esperienze visive e sonore, derivate da stati psichici o nuove tecnologie. Il suo lavoro restituisce i paesaggi sonori invisibili generati dal sovraccarico cognitivo delle notifiche e degli schermi, sinfonie che non possiamo udire, ma guardare.
Il talk diventa un attraversamento di questi territori, un invito a percepire il suono come campo multisensoriale, in cui memoria e misura si intrecciano con linguaggi artistici, e tecnologia e immaginazione si contaminano.
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Christian Fogarolli
Nato a Trento nel 1983, Christian Fogarolli consegue una laurea in archeologia nel 2007. Prosegue gli studi a livello storico-artistico ottenendo una laurea specialistica nel 2011 presso l’Università di Trento affiancata a un master di specializzazione in diagnostica e restauro di opere d’arte presso l’Università di Verona. Dal 2011 si dedica a studi e ricerche di pratiche artistiche, filosofiche e storiche.
La sua ricerca teorica e sul campo si snoda in contesti archivistici e museali, dai quali attinge ispirazione con il fine di valorizzare patrimoni poco conosciuti. La sua pratica si sviluppa all’incrocio tra arte visiva e discipline scientifiche e su come queste ultime si siano servite del mezzo artistico per progredire. Attraverso la ricerca storica e archivistica l’autore tenta di decostruire la condizione binaria che separa devianza e normalità, riflettendo sulle attribuzioni normative di malattia, emarginazione e categorizzazione nella società contemporanea.
Egli lavora attraverso diverse forme di espressione, dall’installazione alla fotografia, dalla scultura al video. Le opere di Fogarolli stimolano un pensiero critico sul rapporto tra mente e cervello ponendo questioni su come i processi funzionali di quest’ultimo interagiscono con quelli soggettivi della mente, e indagando come questi atti di pensiero si sviluppino in comportamenti ritenuti leciti o proibiti.
Ha presentato le sue ricerche in manifestazioni quali dOCUMENTA(13), Kassel (2012); MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto (2013); La Maison Rouge di Parigi (2014); Foundation Museum Miniscalchi Erizzo di Verona (2015); de Appel arts centre of Amsterdam (2015); 5th Moscow International Biennale (2016); Hunterian Museum di Glasgow (2017); Gayté Lyrique di Parigi (2017); Haus der Kulturen der Welt di Berlino (2017); Les Rencontres de la Photographie, Arles (2018); MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2018); Museo Palazzo Fortuny di Venezia (2018); Musée de Grenoble (2019); Musée d’histoire de la Médecine a Parigi (2020); MARe Museum of Contem-porary Art in Bucarest (2020); STATE Experience Science in Berlino (2020); Löwenbraukunst Art Center e schwarzescafé Luma Westbau in Zurigo (2020); Fondazione Gschwandner Reaktor in Vienna (2020); GAM Galleria di Arte Moderna di Torino (2020); MAMM Multimedia Art Museum a Mosca (2020); Benetton Foundation in Treviso (2021); MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna (2022); CCCB Centre de Cultura Contemporània de Barcelona (2022); MART, Galleria Civica, Trento (2014-18-23); Fundación Telefónica in Madrid (2023).
Ha ricevuto premi di ricerca e residenza presso il College of Physicians and Mütter Museum di Philadelphia (2018); Futura center for contemporary art a Praga (2018); Premio Italian Council, Ministero della Cultura Italiana a Roma (2019-25); A-Collection Prize in Vicenza; Boghossian Foundation Villa Empain a Bruxelles (2024).
Giulia Colletti
Giulia Colletti è curatrice e storica dell’arte, con una pratica incentrata sull’esplorazione di modalità innovative di deep listening e sulla produzione culturale mediata dalla tecnologia.
Dal 2019 al 2025 è stata Curatrice dei contenuti digitali e Consulente alle attività collaterali presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove ha ideato e coordinato progetti interdisciplinari che favoriscono la sperimentazione sonora e il dialogo tra artisti di generazioni e provenienze diverse. In questo contesto ha collaborato con artisti quali Sophie Cundale, Invernomuto, Lamin Fofana, Ramona Ponzini, Agostino Quaranta e Gabriele Rendina Cattani, contribuendo alla costruzione di un ecosistema progettuale dedicato all’accessibilità e alla creazione di spazi ibridi di ricerca e produzione. Tra le commissioni da lei seguite figurano frogs.picus.VANNA (2021), The Mellified Man (2021) e Yurupari – Rheinsberg Room / Promenade – Sound Scribbles (2023), opere che intrecciano linguaggi visivi e acustici in una riflessione poetica sull’ibridazione tra suono, spazio e memoria.
Colletti ha inoltre consolidato una collaborazione curatoriale con Christian Fogarolli, volta a indagare le intersezioni tra scienza, psiche e tecnologia. Tra i progetti più significativi si annoverano Pneuma (2022), vincitore dell’Italian Council e accompagnato da un catalogo da lei curato; Phantom Models VI (2019), premiato come Special Project Winner della Ukrainian Art Week; e In/Human (2017), presentato presso The Hunterian Art Gallery (UK).
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Il talk sarà preceduto alle ore 20.30 dall’inaugurazione della mostra Nati Sotto Minerva, allestita nel piano nobile del palazzo della Fondazione Collegio San Carlo. La mostra intende portare all’attenzione del pubblico i documenti, e le fonti storico-archivistiche ad essi collegati, alla base della nascita del progetto Elettrobiblioteca: i manoscritti musicali conservati nell’Archivio della Fondazione San Carlo, che testimoniano la formazione artistica – tra studio, musica, danza e teatro – seguita anticamente dai giovani allievi del Collegio dei Nobili di Modena.
La mostra è a cura della Fondazione Collegio San Carlo e della Fondazione Ago Modena Fabbriche Culturali, ed è realizzata, come il progetto Elettrobiblioteca, grazie al sostegno di Fondazione di Modena. L’iniziativa rientra inoltre nella programmazione in occasione delle Celebrazioni del 400° Anniversario della Fondazione Collegio San Carlo, realizzata con il sostegno di Unicredit e di Fondazione di Modena.
In quattro appuntamenti (venerdì 10 ottobre, venerdì 31 ottobre, venerdì 14 novembre e venerdì 28 novembre), il ciclo “Il Suono al Macroscopio” vuole approfondire la natura generativa del suono, la sua capacità di attraversare le epoche storiche e le sue molteplici connessioni con altre arti: la danza, il teatro e le arti visive.
Il ciclo “Il Suono al Macroscopio” si inserisce nel programma di “Elettrobiblioteca”, un progetto originale che esplora e rinnova i patrimoni musicali antichi nel contemporaneo attraverso ricerca, valorizzazione e produzione artistica, a cura della Fondazione Collegio San Carlo e della Fondazione Ago Modena Fabbriche Culturali, con il sostegno di Fondazione di Modena.
