La via della qabbalah

Esegesi mistica nel «Commento alla Torah» di Rabbi Bahia ben Ašer

la-via

Luogo: Bologna

Anno: 2004

Pagine: 264

ISBN: 88-15-09758-9

La mistica ebraica medievale fu innanzitutto una nuova interpretazione della tradizione, in un confronto serrato con le interpretazioni precedenti. Quando sul finire del Duecento il rabbino spagnolo Bahya ben Ašer compose il suo «Commento alla Torah», egli interpretò la Scrittura attraverso un sistema a più livelli, capace di utilizzare le «vie» esegetiche classiche della tradizione rabbinica, di abbracciare la «via dell’intelletto» (il discorso esegetico della scienza e della filosofia) e di aprire, al culmine della lettura, la «via della qabbalah»: il discorso esegetico della tradizione esoterica, relativo ai «segreti della Torah», trasmesso dalle diverse scuole dei cabalisti. Tale carattere inclusivo e divulgativo fu senza dubbio uno dei motivi della popolarità che il testo riscosse nel mondo ebraico (e non solo); ed è ciò che rende tuttora estremamente interessante la sua disamina. Qui, per la prima volta, il «Commento» di Rabbi Bahya viene analizzato in modo organico, fornendo una chiave di accesso all?ermeneutica della Qabbalah (un terreno che peraltro sta suscitando grande interesse negli ultimi anni, come sottolinea nell’introduzione Moshe Idel, forse il massimo esperto vivente sulla mistica ebraica). Vengono esplorate le linee di integrazione e di conflitto fra i diversi livelli esegetici (in particolare, fra quello filosofico e quello cabalistico). Si illuminano i momenti essenziali dell’esegesi cabalistica: la sua decifrazione testuale, la sua narrazione teosofica, la sua ri-significazione teurgica e mistica dell’esperienza religiosa. E si torna quindi ad affrontare una delle questioni cruciali della ricerca: il rapporto della Qabbalah con il mito.

Maurizio Mottolese ha conseguito il Ph.D. presso la Hebrew University of Jerusalem e il Perfezionamento presso la Scuola Internazionale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena. Si occupa della tradizione rabbinica, filosofica e mistica nel Giudaismo medievale, con particolare attenzione all’ermeneutica della Scrittura. Ha pubblicato numerosi saggi su questi temi e ha curato l’edizione italiana di Natan ben Sa’adyah Har’ar, Le porte della giustizia, Adelphi, Milano 2001.

Collana

Indice

Introduzione di Moshe Idel - Parte prima: Ermeneutica - L'orizzonte ermeneutico dell'opera - Lo spettro delle interpretazioni: un caso esemplare (Es. 3,14) - Integrazione e antagonismo fra filosofia e Qabbalah - L'interpretazione mistica (e i suoi tratti mitopoietici) - Parte seconda: Teosofia - I margini della realtà divina - Le dialettiche della realtà divina - Teopatia e teurgia - La narrazione teosofica (e i suoi tratti mitici) - Parte Terza: Ri-significazione delle esperienze religiose - Manifestazioni divine e comprensioni umane - Precetti divini e azioni umane - Pratica religiosa, teurgia, simbolismo - L'esperienza teurgica o mistica (riattivazione del mito?) - Bibliografia e indice dei nomi

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