Economia e cultura


Il celebre studioso australiano offre un contributo alla ricerca di un nucleo teorico autonomo dell’“economia della cultura” (cultural economics), la disciplina che egli concorse a fondare oltre venti anni fa. Muovendo dall’assunto secondo cui i beni e i servizi culturali restituiscono non solamente un valore economico, ma anche un valore culturale di primaria importanza per la società, Throsby mette in rilievo come quest’ultimo rappresenti un fattore imprescindibile per la conoscenza del comportamento umano, laddove il modello economico utilitarista si limita a descrivere l’uomo alla stregua di un agente razionale massimizzatore scrupoloso della propria utilità. I concetti sui quali è basato il disegno teorico del volume, che si conclude con la loro applicazione alle politiche culturali e all’analisi dello sviluppo economico, sono: attività e bene culturale, valore culturale, capitale culturale. Le attività e i beni culturali implicano un certa dose di creatività nella loro produzione, la formazione e la comunicazione di un significato simbolico, un risultato che sia frutto – almeno in potenza – di proprietà intellettuali. Il valore culturale possiede una natura precipua e può essere declinato in valore estetico, valore spirituale, valore sociale, valore storico, valore simbolico e valore d’autenticità, mentre il valore economico trae origine dalle preferenze degli individui e dalla loro disponibilità a pagare per un bene, riflettendosi nel sistema dei prezzi. Il capitale culturale «incorpora, preserva e fornisce valore culturale in aggiunta a qualunque valore economico esso possieda» (p. 75), onde ne scaturiscono beni e servizi culturali che vanno a costituire riserve durevoli di valore e dispensano benefici materiali e immateriali a livello individuale e di gruppo. Attraverso l’approfondimento di molteplici questioni inerenti alla complementarità e alle connessioni tra cultura ed economia (quali – ad esempio – il mercato del lavoro degli artisti, l’equità intergenerazionale e le politiche pubbliche per i beni culturali), Throsby intende fornire indicazioni utili per uno sviluppo del benessere sociale ed economico che sia sostenibile e rispettoso dei valori e delle radici culturali di ciascun popolo. Egli è convinto che il valore culturale sarà ben presto pienamente riconosciuto dalla comunità internazionale come forza motivante nelle decisioni politiche; inoltre, a suo avviso, la crescente importanza economica delle industrie culturali le collocherà «sotto diversi aspetti alla guida dello sviluppo nel XXI secolo» (p. 191).

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2005
Recensito da
Anno recensione 2006
Comune Bologna
Pagine 267
Editore