La formazione dello spirito scientifico


Finalmente tradotta, La formazione dello spirito scientifico conserva ancora, a quasi sessant’anni dalla sua pubblicazione, la medesima fecondità intellettuale che all’epoca la caratterizzò come un’opera “scomoda” ed “eretica”, ma che oggi, alla luce dei successivi sviluppi della filosofia francese, conferma il giudizio di Althusser che definì Bachelard “un punto di non ritorno”. Dopo aver delineato una nuova teoria della conoscenza scientifica ne l’Essai sur la connaissance approchée (1928) e ne Le nouvel esprit scientifique (1934), in quest’opera Bachelard sviluppa in senso storico quella riflessione che dall’intersezione di diverse discipline – poesia, filosofia, scienza, psicoanalisi – ha fornito gli strumenti per un ampio rinnovamento della filosofia e dell’epistemologia in particolare. Non si tratta perciò di una “storia della scienza” in senso classico, secondo la quale è possibile ricostruire la linearità del progresso della scienza. La storia della scienza fornisce infatti a Bachelard gli elementi per evidenziarne le impasses, gli arresti, le prolungate deviazioni lungo strade senza uscita, con il preciso intento di dimostrare come la scienza non si sia sviluppata per accumulo di conoscenze dogmatiche acquisite, bensì attraverso salti, improvvisi rivolgimenti di pensiero che hanno portato lo svelamento e l’abbandono di tutto ciò che ormai non costituiva che un ingombrante di conoscenze ormai attivo a livello inconscio, e in quanto tali difficilmente sradicabili. E’ dunque attraverso la psicanalisi dello spirito prescientifco prima, e scientifico poi, che Bachelard giunge alla formalizzazione di quel concetto di ostacolo epistemologico che costituisce non solo il momento originale de La formazione dello spirito scientifico e uno dei fondamenti della successiva epistemologia francese, ma anche, e forse soprattutto, il cardine di una riforma in senso “scientifico”, secondo il nuovo spirito scientifico, della pedagogia. Delle numerose opere di Gaston Bachelard (1884-1962) dedicate specificatamente all’epistemologia, soltanto alcune sono state tradotte in italiano, tra queste: L’attività razionalista della fisica contemporanea, Milano, JacaBook, 1986; Il nuovo spirito scientifico (1934), Bari, Laterza, 1978; Il materialismo razionale, Bari Dedalo, 1993.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1995
Recensito da
Anno recensione 1995
Comune Milano
Pagine 322
Editore