La sfida di Dio

Dove fede e ragione si incontrano


L’Esodo di Dio che viene incontro all’uomo nell’incarnazione, morte e resurrezione del Figlio in una dialettica di rivelazione e nascondimento (revelatio), e la risposta dell’uomo (“avvento”) che si volge al Deus/Trinitas, in tutto il suo essere, nelle trasgressioni della ragione che scruta il Mistero come nella preghiera “in Dio”: questi sono i termini pregnanti con cui il teologo napoletano caratterizza il cuore dell’Evangelo, in uno stringente confronto con i protagonisti e i momenti più alti di due millenni di teologia cristiana e di ricerca filosofica disposta a farsi ascolto di fronte all’irruzione inaudita dell’Altro nell’Evento pasquale. La fede pensante è continuamente sfidata a rendere ragione del suo oggetto, così come avviene alla ragione “filosofica” che, in un’epoca di incertezza e di eclissi del senso in cui domina sovrano il “pensiero debole”, subisce il fascino di una proposta che le restituisce dignità ontologica e la proietta in un orizzonte di alterità. Il “filo rosso” del volume di Bruno Forte è costituito dal confronto con una lunga serie di più o meno consapevoli “trasgressioni” del mistero di Dio, alla luce di una ispirazione teologica che vuole preservare la complexio catholica delle interpretazioni della verità inoggettivabile di Dio: il mistero non può essere penetrato se non attraverso il ricorso all’analogia, nella coscienza dei limiti strutturali assegnati alla ragione. Il volume non si sottrae al confronto con alcune tra le più “nuove” ed originali interpretazioni di questi tentativi di pensiero nell’orizzonte della fede, senza peraltro indulgere al fascino delle mode: l’autore ha qui fatto buon uso delle sue vaste e aggiornate letture. L’orizzonte del confronto spazia dai classici della patristica e della scolastica (Agostino e Anselmo) sino al pensiero ebraico novecentesco (Levinas e Taubes), dalla “filosofia positiva” dell’ultimo Schelling, sino al cristianesimo orientale (Florenskij), dalla teologia evangelica (Lutero, Barth e Bonhoeffer) al pensiero cattolico della stagione del Vaticano II (Congar, De Lubac e Rahner), al pensiero di filosofi “laici”, ma consapevoli, quali Sergio Givone, Massimo Cacciari e Felix Duque. Forte non si scorda peraltro di ritornare più volte ad offrire un’attenta analisi della Fides et Ratio di Giovanni Paolo II, un papa ad un tempo filosofo e mistico, studioso di S. Tommaso e Edmund Husserl, ma anche di San Giovanni della Croce: in questa Enciclica il magistero della chiesa cattolica ha riproposto con forza a tutti la sfida di una ricerca della verità, che accomuni la fede e la ragione, le “due ali” della verità.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2001
Recensito da
Anno recensione 2002
Comune Milano
Pagine 212
Editore