L'Oriente in Occidente


Il rapporto tra Oriente e Occidente, lo sguardo eurocentrico con il quale si è giudicata l”arretratezza economico-culturale dell”Oriente, è l’oggetto critico di queste pagine nelle quali viene studiata la formazione della modernità a partire da un gruppo di caratteristiche spesso considerate esclusive dello sviluppo del capitalismo europeo: la razionalità, la contabilità, la famiglia. I dibattiti antropologici e sociologici hanno teso a considerare la società indiana e cinese come realtà che seguono un percorso del tutto diverso rispetto all’Occidente, un percorso che non poteva portare alla modernizzazione, data la persistenza di caratteristiche culturali che le rendono simili piuttosto ai popoli primitivi. Goody ritiene che sia stato un errore spiegare il divario tra Oriente e Occidente in questi termini: per esempio, il ruolo svolto dalla famiglia nelle pratiche economiche concrete consente di verificare che essa non è stata un ostacolo allo sviluppo dell’attività capitalistica nel continente indiano. Ragionando in una prospettiva di lunga durata si constata infatti un”alternanza di successi fondata su comuni realizzazioni, un movimento alternato di fasi economiche e culturali che continua tutt”oggi. L”insistenza, da parte di sociologi ed economisti di matrice marxiana e weberiana, sulla razionalità formale e sulle nozioni di società civile e democrazia liberale, ha invece contribuito, dal secolo scorso, a imporre il tema dell”unicità dell”Occidente e del ritardo dello sviluppo nell”altra parte del mondo. L”omissione di una storia comune di lungo periodo determina dunque gran parte della ricerca sociologica, storica, economica e antropologica occidentale contemporanea: creando un radicale contrasto tra il collettivismo orientale e l’individualismo occidentale la ricerca scientifica si preclude la possibilità di capire la struttura non solo delle società orientali, ma anche della nostra. Lo sviluppo del capitalismo industriale ha avuto luogo per primo nell”Europa occidentale, ma il concetto di capitalismo non è facile da definire: alcuni storici hanno quindi cercato di sostituirlo con quelli di “imprenditorialità” e di “sviluppo”, che tuttavia erano presenti anche in Asia già nel XII secolo. La tendenza dell”Occidente a separare nettamente il nostro individualismo, la nostra razionalità, la nostra famiglia nucleare e il loro collettivismo, la loro famiglia estesa è stata dunque per Goody troppo dogmatica, tanto nella forma quanto nei contenuti, soprattutto perché essa mette l’accento su fattori che non sono storicamente confinati all”Occidente e non sono stati cruciali per lo sviluppo del capitalismo industriale.

Dati aggiuntivi

Autore
  • Jack Goody

    Professore emerito di Antropologia sociale - Università di Cambridge (UK)

Anno pubblicazione 1999
Recensito da
Anno recensione 1999
Comune Bologna
Pagine 420
Editore