Multiculturalismo


I due saggi qui raccolti si inseriscono con piena autorevolezza nell”agitato dibattito che circonda le politiche di accoglienza degli immigrati, il diritto di cittadinanza delle minoranze, la pari dignità delle differenze. Con l”età moderna, esordisce Taylor sono nate le condizioni nelle quali il tentativo di farsi riconoscere può fallire, rendendoci consapevoli del fatto che il riconoscimento è un bisogno. La politica del riconoscimento ha significato due cose: è nata una politica dell”universalismo che sottolinea l”uguale dignità di tutti i cittadini, ed è nata una politica della differenza potenzialmente universale secondo la quale ognuno dovrebbe essere riconosciuto per la sua identità, che è unica. In questo modo il principio dell”uguale rispetto che impone di essere ciechi alle differenze entra in conflitto con il dovere di riconoscere e coltivare le particolarità. Il vero riconoscimento richiede di non giudicare soltanto secondo criteri e giudizi favorevoli a priori: questa è omogeneizzazione, è etnocentrismo e in questa forma la domanda di uguale riconoscimento è inaccettabile. Analizzando il saggio di Taylor, Habermas sottolinea che una teoria dei diritti correttamente intesa non è cieca nei confronti delle differenze culturali. L”universalizzazione dei diritti dei cittadini rappresenta il motore per una differenziazione progressiva del sistema dei diritti, ma per tutelare l”integrità dei soggetti giuridici questo sistema deve anche equiparare e tutelare i contesti di vita che garantiscono la loro identità. La tutela di tradizioni e forme di vita costitutive dell”identità deve servire unicamente al riconoscimento dei loro membri in quanto individui e non può avere il senso di una “sopravvivenza garantita” della specie. La neutralità del diritto rispetto al pluralismo delle diverse comunità etiche non deve essere compromessa. Deve invece essere accentuata la pluralità delle varie forme di vita presenti in una società multiculturale. Il punto decisivo è salvaguardare la differenza tra questi due livelli d”integrazione. La neutralità del diritto nei confronti delle differenziazioni etiche interne alla società deriva dal fatto che l”insieme dei cittadini non può essere integrato da un consenso sostanziale sui valori, ma soltanto da un consenso sulle procedure relative a una legittima produzione giuridica. Alla base del multuclturalismo, conclude Habermas, vi è il riconoscimento reciproco e un”integrazione etica delle diverse culture che è sganciata dal livello dell”integrazione politica astratta che ricomprende in egual misura tutti i cittadini.

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Autore
Recensito da
Anno recensione 1998
Comune Milano
Pagine 120
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