Dove va il cristianesimo?


La domanda che dà origine al volume vi trova una risposta complessiva laddove, dopo aver analizzato il ruolo e la condizione attuali del cristianesimo – stretto nella morsa del pensiero totalizzante della globalizzazione economica e del pensiero debole che caratterizza la condizione post-moderna – si individuano tre grandi priorità per la teologia e per la fede: la martirìa (che corrisponde a una rinnovata esigenza di spiritualità e alla possibilità di sperimentare un rapporto personale con la Verità), la koinonìa (che è la nostalgia di unità a cui i cristiani sono chiamati a rispondere costruendo una via di comunione), la diakonìa (che è la verità vissuta nell’impegno per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato). Il volume di Forte, che, a parte le conclusioni inedite, raccoglie testi redatti per conferenze e convegni, traccia un quadro essenziale e completo delle sfide che la religione cristiana deve raccogliere per continuare a offrire una visione d’insieme della vita e della storia e costruire un’umanità più conforme al progetto divino di salvezza. Il futuro del cristianesimo o sarà più marcatamente spirituale e mistico, e quindi ricco di esperienze del Mistero divino, o potrà ben poco contribuire a risolvere la crisi e affrontare il cambiamento in atto nel mondo. La globalizzazione fa emergere una nuova, diffusa attenzione alla cattolicità, intesa sia nel suo significato di universalismo geografico, sia nel suo senso di pienezza e totalità, che rimanda all’integralità della fede e della attualizzazione della memoria di Cristo. Il Concilio Vaticano II ha riportato la teologia alle sue sorgenti bibliche e l’ha coniugata alle grandi sfide culturali e spirituali dell’epoca moderna. La teologia scaturita dal Vaticano II si caratterizza inoltre per la sua storicità, che non equivale a un pensiero rinunciatario nei confronti di ogni possibile impianto metafisico: al contrario, l’attenzione all’esserci, come luogo concreto dell’avvento della Verità, esige l’attenzione all’essere fondante della Verità stessa. La ricerca della rilevanza storica, a prezzo della perdita dell’identità evangelica, ha prodotto dolorose riduzioni delle parole della fede alle sole coordinate mondane. La vera sfida posta alla ricerca teologica sembra essere proprio quella di un’esatta coniugazione di prassi e fede, di identità e rilevanza, di testimonianza della verità e di servizio della carità. Una forma rilevante per raccogliere questa sfida viene dalla “via della bellezza”, cioè un cristianesimo che recuperi rigorosamente la centralità del bello, che proponga lo scandalo al tempo stesso attraente e inquietante dell’umanità di Dio.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2000
Recensito da
Anno recensione 2000
Comune Brescia
Pagine 167
Editore