Altri mondi. Strategie di immortalità e identità religiosa

Ciclo di lezioni, ottobre 1999 - gennaio 2000


Viaggi e visioni d’oltremondo, scenari escatologici e rappresentazioni dell’aldilà sintetizzano lo sforzo umano di resistere al tempo, sottrarsi all’oblio e acquisire una durevolezza non transitoria. Questi scenari sono elaborati entro specifiche culture religiose che li configurano in immagini potenti, capaci di orientare le condotte di vita e i vissuti quotidiani, di costituire l’orizzonte di sfondo su cui ciascuno elabora la propria identità.
Nella cultura occidentale sono stati il mito classico e la tradizione giudeo-cristiana a fornire non solo i quadri di credenza, ma le immagini concrete in cui ciascuno ha potuto figurarsi l’oltremondo e di qui il proprio ruolo nel mondo. La distinzione tra anima e corpo, ampiamente elaborata da un pensiero greco che in gran parte rifiuta l’idea di una realtà oltremondana, si arricchisce, con il cristianesimo, del tema della risurrezione, che ridefinisce la relazione tra escatologia e antropologia, ancorando la soggettività al destino ultraterreno dell’anima.
L’erosione di questo quadro, la perdita del carattere sostanziale dell’anima già all’avvio dell’età moderna, pongono al pensiero il compito di elaborare altri scenari in cui proiettare se stessi oltre la morte del corpo. Sarà la scena pubblica ad assumersi in modo crescente il compito di assicurare la prosecuzione della vita individuale: le attese escatologiche si spostano sull’asse dell’utopia politica e rivoluzionaria, l’uso politico della memoria e dell’oblio, nella vita pubblica come nelle biografie individuali, diviene il terreno della lotta per la sopravvivenza individuale e sociale. Imbalsamazioni e mausolei sacralizzano e perpetuano i corpi dei sovrani o dei tiranni, alimentano il culto del milite ignoto e dell’eroe con statue e altari della patria, promuovono l’eternità dei valori dominanti. E a questo linguaggio dell’Occidente fa da contappunto, nei testi antichi e nel moderno rituale della cremazione, la ‘paradossale’ aspirazione orientale a immortalarsi non attraverso il prolungamento, ma piuttosto l’interruzione della catena delle continue rinascite.
Con la crisi della modernità e delle sue proiezioni di attesa, anche gli scenari dell’immortalità politica rivelano il proprio carattere di figure e perdono la potenza suasoria e propulsiva, aprendo alla soggettività nuovi problemi di ancoraggio. Le strategie di immortalità paiono oggi ricomporsi negli spazi delle coscienze individuali, in contesti caratterizzati dall’affidamento alla tecnica, dal “bricolage religioso” e da forme sincretiche di spiritualità fortemente connotate sul piano della richiesta terapeutica e della cura di sé La decostruzione della mortalità e dell’immortalità apre così “strade private” che rifiutano scenari codificati: le strategie di vita si democratizzano e si mondanizzano dando alla transitorietà l’aspetto della durevolezza.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Altri mondi
Periodo
Informazioni e contatti Le lezioni si sono svolte presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena,Tel. 059/421240, fax 059/421260 e-mail: csr@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

21/10/1999

Escatologia e antropologia tra ebraismo e cristianesimo

Cesare Marcheselli - Casale

Centro Studi Religiosi

04/11/1999

Immagini dell'aldilà tra medioevo ed età moderna

Cesare Segre

Centro Studi Religiosi

25/11/1999

Sacralità, potere e immortalità politica nel tramonto dell'Unione Sovietica

Cristiano Grottanelli

Centro Studi Religiosi

02/12/1999

Ricette indiane di fuga dall'io

Mario Piantelli

Centro Studi Religiosi

20/01/2000

Strategie individuali e bricolage religioso contemporaneo

Michela Nacci

Centro Studi Religiosi