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Metamorfosi dell'amicizia nel tempo delle rivoluzioni

  • venerdì 23 Novembre 2001 - 17,30
Centro Culturale

Mentre l’amicizia classica (la philia aristotelica) era insita a priori nella pratica linguistica e nello stile di pensiero propri della sfera pubblica della città-stato greca – dunque riservata ai maschi liberi esentati dalla necessità grazie al lavoro femminile e servile – quella moderna si caratterizza per l’intermittenza e la brevità, in un contesto egualitario e societario. La prima era una disposizione permanente, rafforzata nell’esercizio abituale e simmetrico, radicata nell’esistenza comunitaria ma gestibile fino a coincidere, nella forma più alta, con l’insieme delle virtù. La seconda si colloca piuttosto sul margine delle strutture istituzionali e delle pratiche di vita associata. Non a caso l’adolescenza, con il suo carattere liminare, ne è il teatro più splendido, come soprattutto ha illustrato nei suoi romanzi Stephen King (per citare solo l’ultimo e più inaspettato dei suoi cantori).
Il margine, in una società che non introduce più alla convivenza civile, è più ricco di potenzialità rispetto alla riduzione operata dal metabolismo lavorativo, dal culto adulto della produzione e del consumo. Nella nostra epoca l’amicizia in-dica dunque un’emarginazione e non un protagonismo in un contesto condiviso; essa si fonda infatti nella mancanza del proprio. L’essenziale incompiutezza della comunità (e dell’identità, che ne è il surrogato) è sanzionata dall’interruzione della memoria e dell’esperienza. Per questo l’indefinizione ansiosa dell’adolescente anticipa e condensa la frammentazione dell’adulto manifestandone il rovescio poten-ziale. Dall’identità forte della militanza e delle rivoluzioni dell’epoca fordista alle inquietudini e alle illusioni dell’universo globalizzato e postfordista. Cosa cambia? Di cosa è serbatoio la potenza dell’amicizia, con le sue nuove tonalità emotive?

Riferimenti Bibliografici


- H. Arendt, Vita activa, Milano, Bompiani, 1989.*
- H. Arendt, La vita della mente, Bologna, il Mulino, 1987.*
- Z. Bauman, Voglia di comunità, Roma-Bari, Laterza, 2001.*
- J. Derrida, Politiche dell’amicizia, Milano, Raffaello Cortina, 1995.*
- O. Leaman (a cura di), Friendship East & West. Philosophical Perspectives, Richmond, Curzon, 1996.
- R. Sennett, L’uomo flessibile. Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale, Milano, Feltrinelli, 1999.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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