Costituzioni nazionali e diritto europeo

La divisione delle competenze nel Trattato costituzionale

  • Cesare Pinelli

    Professore di Istituzioni di diritto pubblico - Università di Roma «La Sapienza»

  • venerdì 01 Aprile 2005 - 17.30
Centro Culturale

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La frammentazione dei poteri e delle competenze, la dispersione delle responsabilità, l’opacità dei circuiti decisionali sono mali ben presenti alle istituzioni comunitarie, che propongono per questo di scorporare e di riaggregare funzioni e compiti, senza però toccare gli assi portanti del sistema, compresa la clausola sui poteri impliciti e il principio di sussidiarietà nella sua attuale versione. Nondimeno, i silenziosi scorrimenti di funzioni fra Unione e Stati membri si debbono anche, se non soprattutto, alla fondamentale regola non scritta della reversibilità del riparto di attribuzioni fra istituzioni nazionali ed europee, basata su una dialettica del tutto peculiare fra «sovranazionalità normativa» e «sovranazionalità decisionale». Nella prospettiva di un nuovo testo, si può osare rimettere in discussione quella regola, perchè si può sperare di garantire al nuovo assetto, sottoposto a specifiche procedure di revisione e garantito in via giurisdizionale, quella stabilità che un mero riordino delle funzioni non potrebbe conseguire. La ricerca del nuovo rapporto tra garanzia e flessibilità delle attribuzioni, in vista di un più ampio equilibrio tra stabilità e mutamento che potrà scaturire da un testo costituzionale, dovrebbe cominciare già da qui. Le operazioni da compiere non hanno a che vedere con il disegno olimpico di Costituenti che tratteggiano per la prima volta enti, funzioni e strutture. Dovrebbero, piuttosto, correlare diversamente identità istituzionali già costruite: operazioni forse più prosaiche di quelle compiute a Filadelfia, eppure non meno ambiziose. Per quanto si è detto, non sarebbe irragionevole attendersi da un testo costituzionale attribuzioni più certe e garantite, e indirizzi politici più visibili, di quanto non sia dato sperare sulla base degli assetti normativi vigenti.

(da C. Pinelli, Il momento della scrittura. Contributo al dibattito sulla Costituzione europea, Bologna, il Mulino, 2002, pp. 203-204)*

Riferimenti Bibliografici

- A. Catelani e S. Labriola (a cura di), La Costituzione materiale, Milano, Giuffrè, 2001; - U. De Siervo (a cura di), Costituzionalizzare l’Europa ieri e oggi, Bologna, il Mulino, 2001; - L. Ornaghi (a cura di), La nuova età delle costituzioni, Bologna, il Mulino, 2000;* - A. Pizzorusso, Il patrimonio costituzionale europeo, Bologna, il Mulino, 2002.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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