L'eredità della Pacem in terris

Diritti fondamentali e bene comune

  • venerdì 11 Marzo 2005 - 17.30
Centro Studi Religiosi

[…] Rileggere oggi la Pacem in Terris di Giovanni XXIII, a quarant’anni di distanza dalla sua pubblicazione – di fronte alla guerra in Iraq e ai problemi che essa propone al mondo, all’Europa e alla coscienza di ciascuno – impone alcune riflessioni. La prima riguarda i destinatari dell’enciclica: non soltanto i pastori e i fedeli, ma «tutti gli uomini di buona volontà». Questa universalità del messaggio esprime una laicità, che coinvolge anche chi sia fuori della comunità ecclesiale. È un appello all’uomo, alla sua identità – e quindi alla sua coscienza e responsabilità – anche quando egli non sia toccato dalla fede: un appello, dunque, essenziale nei tempi della globalizzazione, che fra i tantissimi suoi interrogativi irrisolti propone, primo fra tutti, quello del rischio della perdita dell’identità e della centralità della persona. Questa dimensione si coglie altresì nella piena equiparazione che l’enciclica propone fra la persona e le diverse comunità politiche – intermedie, nazionali, mondiale – in cui si svolge l’identità di essa. Le regole e i valori che devono informare sia i rapporti degli esseri umani fra di loro, sia quelli fra i primi e le diverse comunità, sia quelli fra queste ultime, rimangono sempre gli stessi: tutti sono tenuti a portare il loro specifico contributo alla realizzazione del bene comune e della pace. Tutti (singoli individui e comunità) sono egualmente soggetti di diritti e doveri che nascono dalla dignità e dall’eguaglianza delle persone; tutti sono impegnati a regolare i reciproci rapporti nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante e nella libertà. E anche qui emerge quella centralità della persona – senza possibilità di distinzione fra individuale, sociale e collettivo – che costituisce senza dubbio un tema fondamentale e irrisolto per affrontare gli sviluppi patologici e settoriali della globalizzazione.
(da G. M. Flick, La globalizzazione dei diritti. Il contributo dell’Europa dal mercato ai valori, Piemme, Casale Monferrato, 2004, pp. 69-70) *

Riferimenti Bibliografici


- N. Bobbio, L’età dei diritti, Torino, 1990;*
- A. Cassese, I diritti umani nel mondo comtemporaneo, Roma-Bari, 1988;*
- L. Ferrajoli, Diritti fondamentali. Un dibattito teorico, a cura di E. Vitale, Roma-Bari, 2001;*
- Manzella, P. Melograni, E. Paciotti, S. Rodotà, Riscrivere i diritti in Europa, Bologna, 2001;*
- C. M. Martini, G. Zagrebelsky, La domanda di giustizia, Torino, 2003.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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