L'immaginazione


Il testo di Ferraris, docente di Estetica all’Università di Torino, è un’appassionata ricerca della continuità e discontinuità con cui il concetto di immaginazione si è presentato nella storia della filosofia. In poche decine di pagine vengono passate in rassegna le riflessioni sull’argomento dei maggiori filosofi, da Platone a Heidegger, ma anche di letterti, drammaturhi e psicanalisti. Fin dagli inizi della storia del pensiero filosofico si presenta la contrapposizione tra due accezioni di immaginazione: la prima assume connotati più realistici (per Aristotele l’immaginazione è la facoltà che ritiene e coordina i dati che provengono dal mondo esterno), mentre la seconda è quella che l”avvicina al concetto di fantasia ed assume un concetto di irrealtà.
Platone fu tra i primi a cercare di sistemare i vari gradi del concetto, arrivando ad una definizione che aveva il valore di presentazione, prima che di rappresentazione, dell”oggetto pensato. Dopo di lui immaginazione manterrà una valenza che riunisce il significato di conoscenza del presente, raffigurazione di qualcosa del passato e traccia dell’altro. Per questa complessita l”immaginazione conserverà una connotazione posisiva contrapposta a una negativa. L’immaginazione in quanto ritenzione dell’assente, sostiene Ferraris, viene a toccare la memoria e la temporalità, non come prodotto del tempo, ma come sua possibilità. “Percezione e ritenzione sono lo stesso, in un unico istante che si divide in due, dando luogo alla sensibilità e all’intelletto”. Tra percezione, immagine, logos e concetto c”è una continuità che proprio l’immagine deve mediare e ricostruire. In questo percorso diviene centrale il legame tra immaginazione e profezia sottolineato da Maimonide: nella profezia il passato si declina nell”avvenire e l’immaginazione porge e trasforma in immagini le astrazioni dell’intelletto. Il testo non trascura le connessioni del concetto di immaginazione con le vicende delle immagini sacre e con l”interesse, costante nelle diverse epoche, per i suoi riflessi corporei: interesse centrale nella cultura del Rinascimento e portato a trionfo letterario nel Malato immaginario di Moliere. La riflessione sull’immaginazione, infine, viene indicata come territorio di confine e di contatto tra scienze della natura e scienze dello spirito.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
Anno recensione 1996
Comune Bologna
Pagine 158
Editore