Che cos’è la politica?

Dall’età moderna allo spazio globale

  • Carlo Galli

    Professore di Storia delle dottrine politiche - Università di Bologna

  • venerdì 29 Settembre 2017 - ore 17:30
Centro Culturale

Video integrale

Con il termine “politica” si intende l’umana coesistenza, quando assume l’aspetto di una consapevole identità collettiva, considerata dal punto di vista tanto del potere, inteso come l’energia – anche conflittuale – che è l’origine della forma politica, quanto delle norme, e dei rapporti di comando e di obbedienza, che sono la concreta modalità di funzionamento di un ordine. In questo suo duplice aspetto di conflitto e di ordine, di energia e di forma, di potere e di leggi, la politica è pensabile, piuttosto che come un’essenza, attraverso alcune questioni: qual è l’origine della collettività e quali i suoi fondamenti di legittimità? Quale rapporto c’è fra l’energia originaria delle forme politiche e le loro realtà istituzionali? Quali sono i soggetti dell’azione del potere politico, cioè chi agisce, chi comanda che cosa a chi? E con quali limiti, attraverso quali mezzi o istituzioni, a quali fini? Da chi, con quali procedure e attraverso quali saperi viene assicurato il funzionamento materiale e ideale della collettività? Chi distribuisce a chi le risorse (anche simboliche e valoriali), e come sono state prodotte? Quali sono i confini dell’ordine politico, come e da chi sono individuati, chi includono e chi escludono? Le concrete risposte a queste domande, cioè le forme storiche della politica, sono determinate dalle modalità con cui le categorie ora indicate – conflitto, ordine, potere, forma, legittimità, consenso, produzione e allocazione delle risorse – sono di volta in volta organizzate praticamente e pensate teoricamente. Della politica, infatti, fa parte anche il modo con cui essa viene discorsivamente mediata e criticata dai suoi soggetti e dai suoi attori: la politica è una pratica di potere che è sempre anche un’elaborazione intellettuale e valorativa. I due modi, ‘realismo’ e ‘normativismo’, attraverso cui è interpretabile l’esperienza politica occidentale – riferentisi rispettivamente alla politica come conflitto e alla politica come costruzione dell’ordine regolato – sono in realtà tra loro complementari, se come accade nella modernità si presume la piena destinazione ordinativa del conflitto: l’uno enfatizza infatti l’inevitabilità che la collettività abbia origine e si organizzi attraverso le dimensioni insopprimibili del potere e del conflitto, interno o esterno, mentre l’altro si concentra sulla necessità che il conflitto si neutralizzi in istituzioni e regole certe di convivenza, e che il potere si manifesti come ordine legale. A questo convergere del conflitto nell’ordine, e del potere nella norma, tipicamente moderno, si contrappongono invece linee di pensiero che prevedono che il conflitto non sia destinato a essere tutto pacificato dall’ordine, e che il potere ecceda sempre la norma (Machiavelli, Spinoza, Marx, Schmitt ne sono alcuni esempi). […]  Dal punto di vista dell’attribuzione di valore e di senso alla politica, l’ampio spettro delle diverse esperienze politiche occidentali è stato pensato come un tragitto in cui si manifesta l’azione provvidenziale di Dio o della Storia; oppure come un progresso verso forme di sempre superiore apertura alla libertà dei singoli; oppure ancora come regresso e decadenza; o infine come una necessità, cioè come un esito obbligato già inscritto nelle categorie e nelle logiche originarie della metafisica occidentale, nella volontà di potenza e di ordine, nonché nella razionalità strumentale, che la caratterizza (Heidegger). Correlato al problema del senso della politica è anche quello del rapporto fra questa e l’etica, se cioè la politica debba fondarsi sul Bene, su valori morali – e, se sì, da chi stabiliti –, o se invece non si dia essa stessa i propri valori, e in questo caso quali.

(da C. Galli, Politica, in Enciclopedia del pensiero politico, diretta da R. Esposito e C. Galli, Roma-Bari, Laterza, 2005, pp. 644-651)*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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