Natura e geografia del capitale sociale in Italia

  • Roberto Cartocci

    Professore di Metodologia della scienza politica - Università di Bologna

  • martedì 03 Aprile 2012 - 17.30
Centro Studi Religiosi

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L’intento che perseguo è procedere a disegnare una mappa di quella ricchezza collettiva che è il capitale sociale, la cui dotazione determina la qualità della società civile, anche se non compare nelle statistiche del Pil o del tasso di sviluppo. Fiducia, senso di obbligazione e di responsabilità verso gli altri e le istituzioni, solidarietà e partecipazione: le sue manifestazioni sono molteplici e le ricerche condotte negli ultimi anni ne hanno esplorato le diverse fattispecie e i vari effetti, soprattutto come necessario ingrediente dello sviluppo economico. La letteratura internazionale sul capitale sociale ha assunto dimensioni impressionanti ed è in continua crescita. Come è stato recentemente osservato, l’espressione social capital è una delle più ricorrenti sui siti web. Più in particolare, il riferimento bibliografico più citato nelle scienze sociali è il volume che ha determinato il successo della nozione di capitale sociale. Si tratta della ricerca sulla Tradizione civica nelle regioni italiane, di Robert Putnam e collaboratori, dedicato proprio alla rilevazione delle differenze regionali in Italia in termini di dotazione di capitale sociale e di qualità delle istituzioni. (…)

Il caso italiano costituisce da mezzo secolo un laboratorio di grande rilevanza per gli scienziati sociali interessati alle relazioni tra assetti democratici e orientamenti culturali e normativi. La nostra è una democrazia difficile, per una pluralità di motivi che qui è possibile solo richiamare. Tardiva unificazione, tardiva democratizzazione, presenza della sede della Chiesa cattolica, accentuate differenze geografiche e forti identità localistiche, peso eccessivo delle pregiudiziali ideologiche, stili intellettuali improntati alla retorica declamatoria più che all’operare pragmatico, spirito di fazione delle classi dirigenti, orientamenti culturali improntati al particolarismo. Tutti caratteri originali, con l’aggettivo inteso in entrambi i sensi: originali in quanto genetici (intrinseci alla nascita del nostro sistema politico) e originali in quanto distinguono la nostra democrazia rispetto alle altre democrazie europee. Con questi vincoli il processo democratico deve trovare la via attraverso una gola stretta: da un lato i particolarismi di coloro che pongono il confine della propria comunità e della loro responsabilità non oltre l’ambito della famiglia o del campanile (quelli che potrebbero essere definiti i «miopi», disposti a mettere a fuoco solo l’intorno sociale a loro più vicino). Dall’altro lato i «presbiti», che osservano il mondo dall’alto di articolate posizioni ideologicamente fondate. Spesso si tratta di nobili utopie, cui gli aderenti sono disposti a subordinare ogni esigenza di compromesso ragionevole sul piano delle decisioni di governo: una posizione volontarista, generosa e romantica.

(da R. Cartocci, Mappe del tesoro. Atlante del capitale sociale in Italia, Bologna, il Mulino, 2007, pp. 13-14)*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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