La caduta della luna

L'anti-favola leopardiana del pensiero moderno

  • Gianni Celati

    Professore di Letteratura angloamericana - Università di Bologna

  • venerdì 18 Maggio 2007 - 17.30
Scuola Alti Studi

Nelle Operette morali Leopardi narra l'avvento del pensiero moderno (cartesiano), dove ogni aspetto immaginativo dovrà essere messo da parte e sostituito con le verità di ragione. Nel testo d'apertura, i valori come Virtù, Giustizia, Gloria, Sapienza, sono detti "fantasmi", perché al vaglio della ragione si rivelano illusioni, ossia fantasmi della mente. La verità diventa una "strage delle illusioni" e l'uomo moderno non può più raccontarsi favole fantastiche come quelle antiche. Il suo destino è di credere ad altre favole: quelle della moda, dell'attualità, e soprattutto del progresso come miglioramento infinito. Leopardi propone una anti-favola del pensiero moderno, dove invece di postulare uno sviluppo futuro infinito, registra la Storia a partire dalla sua fine: da quando è entrata in un vicolo cieco dove fantasmi della mente decadono come cose inutili. Ciò è espresso con l'immagine della luna caduta giù dal cielo, in cui la luna perde tutti i suoi connotati fantastici e diventa un oggetto inerte che si spegne sfrigolando in un prato. Così si spengono i fantasmi mentali e le loro tracce diventano cose avvolte dal vuoto. L'anti-favola leopardiana però apre uno spazio diverso: quello della fuga dei fantasmi verso un limite immaginativo estremo, dove tutti i grandi regni della Storia e i clamori del mondo si dissolvono nell'infinita apertura del cosmo. Questo non è lo spazio della comunicazione, cioè della moda e dell'attualità: al contrario, è uno spazio che riassorbe tutto ciò che la moda e l'attualità escludono giorno per giorno – cioè quel residuo che è la nuda esistenza del vivente, dove tutte le vicende si decifrano a partire dal suo limite ultimo, e non dai successi o gli insuccessi. Le Operette morali sono uno dei rari esempi che mostrino cosa può essere un aldilà della comunicazione moderna, della moda e dell'attualità – è il senso dei limiti del vivente – come una via immaginativa estrema, destinata forse a quelli che verranno dopo di noi.

Riferimenti Bibliografici

- R. Descartes, Discorso sul metodo, Roma-Bari, Laterza, 1998;*
- G. Leopardi, Operette morali, in Id., Poesie e prose, Milano, Mondadori, 1988, vol. II;*
- G. Vico, Principi di scienza nuova, Milano, Mondadori, 1992.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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