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Nella committenza architettonica di Cosimo I de’ Medici, e nel lungo percorso di risignificazione della città di Firenze e dei suoi edifici pubblici in funzione del nuovo status di capitale dello Stato territoriale, si possono distinguere due stagioni diverse: prima e dopo l’acquisizione definitiva di Siena e del suo Dominio (1557). Si tratta infatti di un evento locale che partecipa nello stesso torno di anni di vicende nazionali e sovranazionali – fra cui spicca il trattato di Cateau-Cambrésis (1559) – e che costituisce una tappa fondamentale nel lungo itinerario che sancisce il definitivo consolidamento del potere mediceo. Nel periodo successivo al 1557 si dispiegano pienamente progetti e realizzazioni nel campo dell’architettura e delle opere pubbliche in generale, con un deciso cambio di orizzonte e con un conseguente forte aumento dell’impegno economico, coerente a una sempre più organica pianificazione degli interventi: dalla riconfigurazione dell’assetto interno di Palazzo Vecchio alla costruzione degli Uffizi e del corridoio vasariano; dal consistente ampliamento di Palazzo Pitti alle nuove ville medicee di Seravezza, Cerreto Guidi e Petraia; dai progetti per la residenza medicea e per le fabbriche stefaniane a Pisa ai primi interventi nell’insediamento portuale di Livorno. Grande rilievo assume anche il restauro del ponte alla Carraia e la realizzazione del nuovo ponte a Santa Trinita, cantieri aperti dopo la disastrosa alluvione del 1557. Con quest’ultima struttura Bartolomeo Ammannati rinnova il tema architettonico del ponte solido ed esteticamente qualificato, vero e proprio topos letterario nelle laudationes medievali e umanistiche: si trovano così uniti, in un organico percorso cerimoniale, i due versanti della città che si vanno sempre più polarizzando intorno ai fulcri monumentali di Palazzo Vecchio e di Palazzo Pitti, a delineare uno degli assi più importanti per lo sviluppo della compagine urbana nel secolo successivo. La nuova facies della capitale si fonda anche su un aggiornamento degli elementi di arredo urbano di cui fa parte anche la nuova grandiosa fontana di piazza della Signoria.
(Da E. Ferretti, Cosimo I, la magnificenza dell’acqua e la celebrazione del potere: la nuova capitale dello Stato territoriale fra architettura, città e infrastrutture, «Annali di Storia di Firenze», IX, 2014, pp. 9-33)