Bene comune. L'elaborazione religiosa della responsabilità sociale

Ciclo di lezioni, ottobre 2011 - gennaio 2012


Né pubblico, né privato: è nell’ambito di questa definizione residuale che si è recentemente riacceso il dibattito contemporaneo sul significato del bene comune, un dibattito che prende le mosse da una riflessione critica sul ruolo predominante della relazione economica – e più specificamente della logica produzione-consumo e del mercato come forma di competizione – per il fondamento del legame sociale. Tuttavia, restituire importanza e rinnovare concetti quali quelli di relazionalità, reciprocità e redistribuzione non significa mettere in discussione soltanto un modello sociale di impianto economicistico che appare sempre più ragione di ingiustizia e disuguaglianza, ma significa soprattutto prendere in considerazione beni e valori alieni al mercato e perciò in grado di fondare legami sociali che siano più densi di significato di quelli fondati sullo scambio economico. Allo stesso tempo, a ciò non corrisponde una richiesta più onerosa nei confronti della politica e della sua funzione precipua di amministrazione della convivenza civile. Si tratta infatti di riscattare in prima persona – individualmente, in gruppi informali, in associazioni diverse che trovano la motivazione all’azione a partire dalla propria esperienza quotidiana – lo spazio interstiziale che non appartiene ai contesti razionali imposti dalla politica e dall’economia per adempiere alla responsabilità che ciascun individuo si assume nei confronti della comunità. Ne emerge la consapevolezza che la creazione e la conservazione del benessere individuale e sociale devono darsi innanzitutto in ciò che viene a costituire la qualità della vita: le relazioni interpersonali, la capacità di associazione e di partecipazione, il consolidamento della fiducia reciproca, la gratuità dell’azione volta al conseguimento di un risultato il cui godimento non sarà a favore del solo agente e nella quale il guadagno conseguito da qualcuno non comporterà necessariamente la perdita a scapito di qualcun altro. In altri termini, si tratta di portare in primo piano la tensione che ha sempre caratterizzato la relazione tra interesse individuale e interesse generale, questione tutt’altro che nuova e che trova i più significativi sviluppi nella particolare attenzione che al concetto di bene comune hanno rivolto le tradizioni religiose.

Il ciclo di lezioni del Centro Studi Religiosi intende riflettere sulle maggiori declinazioni che il concetto di bene comune ha assunto nelle diverse religioni, secondo un percorso di lungo periodo che ne discuterà i principali nodi storici e teorici, dall’antichità al mondo contemporaneo. Nel mondo antico, in cui religione e politica costituiscono un intreccio indissolubile in assenza dell’idea stessa di «individuo», è possibile ravvisare che un tema significativo come quello di cittadinanza è spesso deciso a favore della tutela e della preminenza della comunità – sia essa la polis greca o la res publica romana – sull’interesse individuale. È invece un’idea diversa di salvaguardia del bene comune quella che emerge dalla tradizione ebraica, in cui alla responsabilità individuale è affidato – anche attraverso l’incessante trascorrere del patto tra le generazioni – il compito della realizzazione di un mondo migliore, finalmente degno di accogliere la venuta del Messia. Si delinea così un’idea di responsabilità individuale verso il perseguimento del bene comune che ritroviamo lungo l’intera storia del cristianesimo, dall’ekklesia delle origini alla risposta degli ordini minori medievali alla nascita del commercio e del mercato, fino alla costruzione della dottrina sociale della Chiesa. Tale questione – intrinseca anche al concetto islamico di umma – non è inoltre estranea alle tradizioni protestanti che, riportando in primo piano la relazione diretta tra uomo e Dio, conferiscono un significato particolarmente importante al perseguimento e alla realizzazione della vocazione individuale quale risposta alla responsabilità di ciascuno verso la comunità e verso Dio. Si tratta tuttavia di una responsabilità che non riguarda i soli monoteismi occidentali. Nella tradizione induista, infatti, la tensione tra rinuncia al mondo e desiderio per il mondo si risolve nella consapevolezza che il compito di ciascun individuo è quello di realizzare al meglio il proprio compito terreno, un compito che a sua volta non è determinato dalla volontà individuale, ma è deciso dal ruolo che l’individuo riveste nell’ordine mondano. È tuttavia evidente che l’idea di comunità che generalmente presiede alla storia dell’interpretazione religiosa del bene comune è quella di una dimensione omogenea di vita, in cui la condivisione di cultura e religione rende la definizione di bene comune meno problematica di quanto non lo sia oggi, in società nelle quali è sempre più evidente la compresenza di culture e religioni diverse. Nel contesto contemporaneo, dunque, l’idea di bene comune non rappresenta più solo un’importante alternativa alla sclerotizzazione di un legame sociale ridotto al modello dello scambio economico, ma una vera e propria sfida etica che prevede la ricerca di un nuovo «stare insieme» fondato sulla dignità umana, la giustizia e la reciproca solidarietà.

Sullo stesso tema vedi anche il Seminario di cultura europea Bene comune. Tra politiche pubblice e culture religiose.

Le conferenze del ciclo Bene comune saranno trasmesse in diretta web sul sito: www.fondazionesancarlo.it

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Bene comune
Periodo
Informazioni e contatti La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di conferenze gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (D.M. 18 luglio 2005).
Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena.
tel. 059/421237, fax 059/421260.
csr@fondazionesancarlo.it
www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

14/10/2011

Bene comune e dignità umana nel pensiero cristiano

Pierangelo Sequeri

Centro Studi Religiosi

26/10/2011

Tra mondo greco e mondo romano

Emanuele Stolfi

Centro Studi Religiosi

08/11/2011

Cura del creato e responsabilità personale nell'ebraismo

Massimo Giuliani

Centro Studi Religiosi

22/11/2011

L'invenzione del Monte di Pietà nella cultura cristiana

Maria Giuseppina Muzzarelli

Centro Studi Religiosi

06/12/2011

Armonia del cosmo e responsabilità individuale nella tradizione induista

Stefano Piano

Centro Studi Religiosi

13/01/2012

La dottrina della vocazione nelle culture protestanti

Emidio Campi

Centro Studi Religiosi

20/01/2012

Per un'etica interculturale nell'età post-secolare

Giuseppe Cacciatore

Centro Studi Religiosi