Estetiche della riforma: Lutero, Zwingli e Calvino

  • giovedì 10 Aprile 1997 - 17,00
Centro Studi Religiosi

Si può parlare di un’estetica protestante? E se si può, essa è qualcosa di diverso da un’estetica del vuoto, dell’assenza di immagini, del rifiuto di ogni potere e funzione dell’opera d’arte?

La lezione comprenderà tre parti. Nella prima saranno proposti alcuni elementi d’analisi per comprendere la trasformazione del sistema iconografico avvenuta nel XVI secolo, soprattutto nel Nord Europa. In quell’epoca cambia lo statuto dell’immagine, che da oggetto di pietà e di culto diviene principalmente oggetto di contemplazione estetica; non si prega più un’immagine, la si guarda come un’opera d’arte. Questo cambiamento di statuto dell’immagine è parallelo al cambiamento di statuto dell’individuo. Il dramma della Riforma – troppo incentrata sui messaggi scritti, sul Libro – è stato quello di non aver percepito questa trasformazione. Invece di accogliere queste nuove immagini, le ha sia distrutte sia ignorate. Questo nuovo statuto dell’immagine corrispondeva, nel campo dell’arte, ai grandi principi che hanno guidato la Riforma: dissociazione dell’immagine e dell’idolo, alterità di Dio, umanità dell’uomo.

La seconda parte della lezione sarà dedicata ad una presentazione sommaria degli scritti dei riformatori sul tema delle immagini. Si presterà attenzione alle differenze tra i principali riformatori: mentre Lutero si mostra nel cmplesso favorevole alle immagini e le utilizza per fare conoscere meglio la fede evangelica, Zwingli e Calvino sono molto prudenti, per non dire contrari: l’immagine non ha nulla a che vedere con la fede ed è idolatrica quando pretende di dirci qualcosa su Dio. Eppure, presso i riformatori svizzeri e francesi, un’estetica teologica è possibile se si considera la dimensione della società civile (Zwingli) e il ruolo creatore dello Spirito Santo (Calvino).

Nella terza parte della lezione saranno presentate e analizzate opere d’arte della Riforma. In modo particolare, si prenderanno in considerazione gli artisti tedeschi vicini alla Riforma luterana: Lukas Cranach il Vecchio, amico intimo di Lutero e sostenitore di un luteranesimo militante, e Albrecht Durer, rappresentante di un luteranesimo più culturale, vicino a Melantone. Questi artisti offrono oggi due modelli per un’estetica protestante che sappia dialogare al tempo stesso con il testo biblico e con la cultura contemporanea. Un’estetica che sappia utilizzare l’immagine pur conservando una distanza critica di fronte alla sua fascinazione plastica.

Riferimenti Bibliografici


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- COTTIN J., Le regard et la Parole. Une théologie protestante de l'image, Genève, 1994; *
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- WIDMER G., "La 'dramatique' de l'image de Dieu chez Calvin", in Humains à l'image de Dieu, Genève, 1989, pp. 213-233;
- WIDMER G., "La question de l'art dans la doctrine réformée", in L'icone dans la théologie et dans l'art, Chambésy, 1990, pp. 145-161;
- ZWINGLI U., Eine Antwort, Valentin Compar gegeben, 1525, Zwinglis Samtliche Werke IV, pp. 36-159, 1927.

Testi di riferimento per la lezione

- COTTIN J., Le regard et la Parole. Une théologie protestante de l'image, Genéve, 1994. *

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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