I luoghi del sapere nell'Islam

Scuole, accademie religiose e sistemi educativi

  • martedì 01 Dicembre 2009 - 17.30
Centro Studi Religiosi

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Il panorama offerto dalle scuole giuridiche è molto variegato. Sebbene fossero in generale “conservatrici”, non erano per nulla aliene dal ragionamento. Anzi, per più di duecento anni si ebbe un fiorire sistematico del ragionamento giuridico, che portò alla composizione dei grandi trattati di giure islamico (fìqh). Questo lavorio di elaborazione, interpretazione, adattamento delle dottrine giuridiche, sia pure sul fondamento rivelato della shari’a (ricordiamo: il Corano più la sunna di Muhammad), è noto col termine di ijtihad, ovvero sforzo (intellettuale. Si noti che la parola ijtihad è della medesima radice verbale del jihad, la cosiddetta “guerra santa”, che però semanticamente vuol dire, anch’esso, “sforzo” sulla via di Dio). Orbene, dopo due o tre secoli di ijtihad si sviluppò, attorno alla fine del X secolo, la convinzione che il corpo principale del giure fosse stato definitivamente stabilito e che non si dovesse più modificarlo. È questa la cosiddetta “chiusura della porta dell’ijtihad” che ha di fatto provocato un pericoloso irrigidimento dottrinale. Non bisogna però credere che l’ijtihad si sia veramente e completamente “chiuso”. Le necessità della vita associata non lo permettevano. Un minimo di elaborazione dottrinale proseguì. Ma nulla poteva sul serio rovesciare o modificare i presupposti di quello che le scuole giuridiche avevano conquistato e definito, soprattutto nei principi ispiratori e nelle regole più generali. Credo che si possa ritenere questa “chiusura della porta dell’ijtihad” come uno dei sintomi dell’incipiente decadenza dell’islam classico. Di fatto, se è vero, come è vero, che il sunnismo è fortemente marcato dalla mentalità giuridica, questa caratteristica ha rappresentato, contemporaneamente, un pregio e un difetto. Un pregio in quanto ha saputo organizzare e disciplinare il funzionamento della Comunità in modo organico; un difetto in quanto, dopo essersi strutturata, ha preteso di ingabbiare nelle sue maglie ogni tipo di espressione culturale. La filosofia, ad esempio, è stata il più delle volte combattuta dai giuristi sunniti e la conformità del sapere ai presupposti legali ha finito per deprimere la ricerca scientifica.

(da M. Campanini, I sunniti, Bologna, il Mulino, 2008, pp. 40-41)*

Riferimenti Bibliografici

- M. Campanini e K. Mezran, Arcipelago Islam. Tradizione, riforma e militanza in età contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 2007*; - S. Ferrari, Lo spirito dei diritti religiosi, Bologna, il Mulino, 2002*; - G. Filoramo (a cura di), L'Islam, Roma-Bari, Laterza, 2007*; - S. Mervin, L'Islam: fondamenti e dottrine, Milano, Bruno Mondadori, 2004.

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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