Il deserto delle tentazioni

Le virtù dell'eremita e le prove del demonio

  • giovedì 30 Ottobre 1997 - 17,30
Centro Studi Religiosi

Operare un confronto tra l’asceta “pagano” e quello cristiano è possibile solo se vengono fatte opportune distinzioni. Vi sono, infatti, in comune situazioni tipiche in cui i due asceti sembrano svolgere funzioni analoghe o cimentarsi in tentazioni assai simili. Entrambi hanno a che fare con demoni da debellare, ma, proprio a questo proposito, si deve tener conto delle caratteristiche del demone stesso e in ambito “pagano” – ma, anche in tal caso, andranno fatti dei distinguo, a seconda delle diverse scuole cui i diversi filosofi appartengono – e in ambito cristiano. Bisognerà, insomma, vedere se si tratti di demoni comunque malvagi e in che rapporto con essi si ponga il loro “esorcista”. Emblematica, a questo proposito, appare la figura di Apollonio di Tiana, la cui biografia (scritta da Filostrato) ha fatto, in seguito, da modello all’agiografia cristiana. Si darà, perciò, almeno un esempio di uno scongiuro operato dal Tianeo, dove viene evidenziato il sembiante fantasmatico assunto dai demoni.

Vi è, poi, un’altra questione fondamentale: quella di stabilire perché l’asceta si metta alla prova. Se, cioè, si eserciti nella virtù per mettere alla prova se stesso oppure per esser messo alla prova dal suo Dio. Vedremo, allora, se nel primo caso si tratti comunque e solo dell’asceta pagano e nel secondo di quello cristiano. Si ricorrerà, a questo punto, all’esempio di Seneca, che addita ad un dissidio che si svolge all’interno della mente e che invita ad una battaglia contro se stessi.

Da una lotta intestina contro le passioni si passerà, poi, al duello tra l’asceta cristiano, e in particolare l’eremita, e il suo tentatore. Si mostreranno, allora, le varie caratteristiche di tale agone. Ovvero se ne spiegherà la ragion d’essere, la durata e, soprattutto, si vedrà se esso si svolga ad armi pari. Ci si avvarrà, allora, della casistica che Evagrio Pontico fa degli otto peccati capitali, grazie alla quale emerge come tra il tentatore e il tentato si instauri un duello tutto visivo che trasforma il corpo dell’asceta in un libro che viene, man mano, letto dal demonio.

Per concludere, si rifletterà sul perché proprio il deserto venga scelto come teatro di tale scontro, un deserto che non cesserà di popolarsi di fantasmi e di visioni. Il tema del deserto, dell’allontanamento dall’umano consorzio, ci ridurrà, daccapo, ad un precedente “pagano”: quello di Marco Aurelio. In quest’ultimo vi è, infatti, una singolare insistenza sul tema del ritiro, un ritiro in se stessi che, però, non abbisogna di nessun luogo fisico per attuarsi. Dal monaco segregato nella sua cella si farà ritorno, allora, alla claustrofilia del saggio stoico, il quale deve essere sempre e comunque in grado di rifugiarsi in un eremitaggio mentale, in un’anacoresi interiore.

Riferimenti Bibliografici


-Athanase d'Alexandrie, Vie d'Antoine (introduzione, testo critico greco, traduzione francese e note di G.J.M. Bartelink), Paris, Éd. du Cerf (S.C. n. 400), 1994;
- Jean Cassien, Conférences, 3 voll. (introduzione, testo critico latino, traduzione francese e note di E. Pichery), Paris, Éd. du Cerf (S.C nn. 42, 54, 64), 1955, 1958, 1959;
- Jean Cassien, Institutions cénobitiques (introduzione, testo critico latino, traduzione francese e note di J.-C. Guy), Paris, Éd. du Cerf (S.C. n. 109), 1965;
- Évagre Le Pontique, Traité pratique ou Le moine, 2 voll. (vol. I, introduzione; vol. II, testo critico greco, traduzione francese e commento di A. e C. Guillaumont), Paris, Éd. du Cerf (S.C. nn. 170-171), 1971;
- Evagrio Pontico, Gli otto spiriti malvagi, a cura di F. Comello, Parma, Pratiche, 1990;
- Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana, a cura di D. Del Corno, Milano, Adelphi, 1988 (I^ ed. 1978);
- San Girolamo, Vita di Paolo, Ilarione e Malco, a cura di G. Lanata, Milano, Adelphi, 1988 (I^ ed. 1975);*
- Pierre Hadot, La cittadella interiore. Introduzione ai 'Pensieri' di Marco Aurelio, traduzione italiana, Milano, Vita e Pensiero, 1996;
- Marco Aurelio, Pensieri, a cura di M. Ceva, Milano, Mondadori, 1993 (I^ ed. 1989);*
- Palladio, La storia lausiaca (introduzione di C. Mohrmann; testo critico greco di G.J.M. Bartelink; traduzione italiana di M. Barchiesi), Milano, Mondadori (Fondazione Lorenzo Valla), 1974;
- Seneca, Lettere a Lucillo (introduzione di L. Canali; tradione italiana e note di G. Monti), Milano, Rizzoli, 1987;
- Seneca, Dialoghi, 2 voll., a cura di G. Viansino, Milano, Mondadori, 1993 (I^ ed. 1990);
- Maria Tasinato, Figurata malia. Il taumaturgo e la phantasía tra paganesimo e cristianesimo, Pordenone, Biblioteca dell'Immagine, 1988;*
- Maria Tasinato, Tempo svagato. Marco Aurelio: il savio, il distratto, il solitario, Milano, Mimesis, 1990;*
- Maria Tasinato, L'occhio del silenzio. Encomio della lettura, Padova, Esedra, 1997.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

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